Aumento tariffe Trasporto Pubblico locale
La Regione Campania ha disposto l’aumento ad horas delle tariffe del T.P.L. in Regione portando il prezzo del biglietto orario da Euro 1,00 a Euro 1,10 . Già nel mese di dicembre 2004 la Regione Campania aumentò il prezzo del biglietto del ben 29,87% portandolo da Euro/cent 0,77 a euro 1,00.
Quello che appare scandaloso è che si registra un decremento di qualità costante dei servizi offerti dai mezzi di trasporto e dalle infrastutture connesse: Stazioni ferroviarie in condizioni di precarietà funzionale; ritardi nei mezzi; treni di Circumvesuviana stipati, così come Circumflegrea che spesso saltano corse, sicurezza scadente, sovraffollamenti, assoluta mancanza di informazioni, etc.etc.
Gli stessi aumenti sembrano essere stati disposti non perchè gli stessi possano essere destinati agli investimenti per garantire un miglioramento dell’efficacia del servizio ma per far fronte ai notevoli costi di gestione del servizio stesso.
Del resto le notizie stampa di questi giorni hanno riportato una sintesi dei dati economici del Trasporto Pubblico locale in alcune grandi città italiane , tra cui Napoli. E leggendo questi dati che Mediobanca ha aggregati,emerge che il costo del lavoro sdul totale dei costi di produzione del servizio, a Napoli è del 66 contro il 60,6% di Rma, del 55,7% di Milano, del 51,5% di Bologna .
Le tariffe urbane orario sono invece a Roma, Milano, Bologna pari a Euro 1,00. Ecco perchè l’aumento disposto in Regione Campania non servirà a migliorare la qualità dei servizi ma a supportare i costi delle società per effetto di mala gestio.
Una mala gestio che si evidenzia più fortemente, dall’esame dei dati pubblicati da Mediobanca, dal paradossale fatto che il sistema di sovvenzioni pubbliche per il T.P.L. napoletano è il più alto d’Italia. Infatti i ricavi da contratto di servizio che lega le società esercenti con gli Enti territoriali ci porta a leggere che il Sistema Napoletano (Regionale) è sussidiato da Regione, Comune e Provincia pari al 78,9% C.T.P. 84%; ANM 80,5%, Metronapoli 71,1% – contro il 63,7% del sistema romano, il 58,2 di Torino, il 50, 7% di Bologna e non parliamo delle aziende lombarde che corrono come locomotive e fanno utili.
Sa questi piccoli indicatori emerge chiaramente che noi poveri cittadini pagheremo l’aumento delle tariffe in Campania, a Napoli senza che vedremo migliorare l’efficacia del servizio erogato in quanto l’aumento con questi numeri che abbiamo letto certamente sarà destinato al Consorzio Unico Campania, alle aziende pubbliche di trasporto regionali, provinciale e comunali che presentano una gestione inefficiente come abbiamo potito notare dallo studio di Mediobanca. E il cittadino paga le inefficienze di una classe politica e manageriale non all’altezza.
Distinti saluti.