Authority: troppa litigiosità e poca concorrenza. Più di 5.000 imprese non rispettano le regole
Troppi contenziosi, poca concorrenza, tempi lunghi di realizzazione e ricorso a varianti progettuali: la fotografia del mercato dei contratti pubblici è stata scattata dal presidente dell’autorità di vigilanza sui contratti pubblici e lavori, servizi e forniture, Giuseppe Brienza, nella relazione annuale. E ancora, da qiuello che emerge dal rapporto su un mercato che vale 111 miliardi l’anno, pari all’8% del Pil, c’è poco rispetto delle regole (circa 5.000 imprese non si attengono alle disposizioni) e il 30% degli appalti viene affidato senza gara.
Troppe criticità. Il mercato degli appalti pubblici, spiega, presenta “ancora numerose criticità, consistenti principalmente, in uno scarso livello concorrenziale, in una eccessiva litigiosità dei soggetti coinvolti, una sproporzionata durata dell’esecuzione dei contratti, nonché un frequente e immotivato ricorso a varianti che provocano un sensibile aumento dei costi contrattuali”. Secondo Brienza, il mercato è anche caratterizzato da un eccessivo ricorso alla procedura negoziata che “può comportare una distorsione del mercato”.
Mercato da 111 miliardi l’anno. Vale 111 miliardi di euro l’anno il mercato degli appalti, di cui circa 37 miliardi affidati con procedura negoziata. Di questa cifra complessiva circa 102 miliardi di euro, pari all’8% del Pil, hanno rappresentanto nel 2010 l’importo dei contratti per i quali vige l’obbligo di comunicazione all’Autorità. Sempre lo scorso anno si è registrata una consistente crescita della domanda di contratti pubblici di importo superiore a 150 mila euro che ammonta a 87 miliardi di euro e presenta un incremento del 9,6% rispetto all’anno precedente. “Questa crescita -ha spiegato Brienza- è dovuta all’entrata in vigore nel 2010 della legge sulla tracciabilità dei flussi finanziari che ha fatto emergere circa 1.500 stazioni appaltanti, il 12% del totale, che per la prima volta si sono registrate all’Osservatorio dei contratti pubblici per la richiesta di codici identificativi di gara”.
Il 30% degli appalti affidato senza gara. Il tendenziale aumento al ricorso alle procedure negoziate – ha sottolineato – registrate nel 2009 nei lavori è stato confermato anche nel 2010″: circa il 30% dei contratti di importo superiore ai 150mila euro “viene affidata senza gara e il 28% del loro valore complessivo è affidato con procedura negoziata”. Gli appalti di lavori pubblici conclusi entro il 2009, ha inoltre rilevato Brienza, “hanno mostrato un incremento della loro durata rispetto agli anni 2000-2006: la maggior durata è passata dall’85% rilevata nel periodo 2000-2006 all’89% del periodo 2006-2009, mentre la maggior durata degli appalti caratterizzati da contenzioso è passata dal 96% al 110%, denotando in questo modo la necessità di introdurre nel mercato sistemi di qualificazione per le stazioni appaltanti e sistemi premianti per le imprese che hanno comportamenti virtuosi verso la pubblica amministrazione”. Il ribasso medio di aggiudicazione nei lavori, infine, “è dell’ordine del 20% per quelli di importo al milione di euro”, mentre raggiunge valori medi dell’ordine del 27-30% per importi superiori”.
Poco rispetto delle regole. “Più di 5.000 imprese pubbliche, pari al 68%, su un totale di circa 7.300 rientranti in tale tipologia, pur essendo tenuti all’applicazione della normativa sugli appalti, disattendono sistematicamente le relative disposizioni, compresi gli obblighi di comunicazione”, è stato l’allarme lanciato dal presidente dell’Autorità. L’accertamento del fenomeno, aggiunge, “ha evidenziato che gli appalti attualmente sottratti alla concorrenza ammontano a 1,2 miliardi di euro annui”. Brienza ha speigato infatti che un altro fronte su cui l’Autorità è intervenuta riguarda i contratti relativi alla realizzazione di lavori e all’acquisizione di beni e servizi stipulati dalle società con capitale pubblico, anche non maggioritario.