Auto, ora è ufficiale: stop agli incentivi
Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola,
ha ribadito la decisione del governo di non rinnovare gli incentivi
auto, “intensificando invece il sostegno alla ricerca e
all’innovazione”. “Gli incentivi non possono divenire la regola”, ha
detto il ministro nell’informativa al Senato su Termini Imerese.
Il piano Fiat, ha detto Scajola, preoccupa perché coinvolge 2mila
lavoratori “in un territorio che offre scarse alternative di impiego”.
“L’annuncio
del nuovo piano Fiat ha suscitato comprensibile preoccupazione tra i
lavoratori e le loro famiglie, allarmate per il proprio futuro”, ha
proseguito il ministro. “Per questo – ha detto – siamo impegnati ogni
giorno, e spesso anche di notte, senza risparmio di energia, per
tutelare, insieme alle imprese e ai sindacati, il grande patrimonio
industriale nazionale.
“Per ampliare ulteriormente la gamma
delle possibili soluzioni, stiamo poi valutando la possibilità di
rivolgere un invito internazionale a tutti i soggetti potenzialmente
interessati al rilancio industriale dell’area”. Scajola ha spiegato che
“sono a disposizione 450 milioni di finanziamenti statali e regionali
per migliorare le infrastrutture e sostenere la ristrutturazione del
polo produttivo”.
“La situazione è in continua, rapida
evoluzione – ha proseguito il ministro – e il governo è fermamente
impegnato ad esaminare a fondo ogni possibile soluzione che consenta di
salvaguardare i livelli occupazionali, la professionalità dei
lavoratori, la capacità produttiva dell’intero territorio. Il ‘caso’ di
Termini Imerese sarà anche un test molto importante per misurare
concretamente l’attrattività dei nostri territori, soprattutto nel
Mezzogiorno, e per adeguare le nostre normative e procedure
all’esigenza di assicurare agli investitori nazionali e stranieri le
migliori condizioni di accoglienza”.
Finora per lo stabilimento
siciliano “sono state presentate 14 soluzioni progettuali di riutilizzo
del sito, riguardanti diverse tipologie di attività”. “Voglio ribadire
ancora un volta che il governo è determinato a garantire la vocazione
industriale dell’area, privilegiando i progetti del settore
automotive”, ha sottolineato Scajola.
“Altre iniziative – ha
aggiunto infine – nel settore terziario, multimediale, turistico,
agroindustriale e logistico, potranno concorrere a supportare i
processi di sviluppo dell’area, integrando e non sostituendo l’utilizzo
produttivo del sito. Tra i potenziali investitori vi sono anche imprese
straniere e spero che ulteriori manifestazioni di interesse possano
scaturire dai contatti avviati anche nel corso delle mie recenti
missioni all’estero”.
Fiat investirà ancora in Italia e aumenterà la produzione
La
Fiat ha “confermato la centralità dell’Italia e ha annunciato che
destinerà al nostro Paese due terzi degli 8 miliardi di investimenti
previsti nel prossimo biennio”. Il ministro ha sottolineato che
l’esecutivo ha “chiesto alla Fiat di fornire a breve i piani
dettagliati per tutti gli stabilimenti”.
Secondo Scajola il
Lingottot “ha annunciato che gli stabilimenti auto di Mirafiori,
Cassino, Melfi e Pomigliano d’Arco non subiranno riduzioni di capacità
produttiva. Su richiesta del governo, l’azienda ha anzi programmato un
aumento della produzione in Italia di quasi il 50%: entro il 2012, il
numero delle vetture prodotte nel nostro Paese passerà, quindi, da 650
mila a 900 mila unità l’anno. Un risultato positivo, se consideriamo il
contesto di sovrapproduzione mondiale e le notizie di chiusura di
stabilimenti anche in altri Paesi europei: cito, per tutti, il caso
della Opel di Anversa, con oltre 2.600 lavoratori”.
La Fiat – ha
chiarito Scajola – “ha anche deciso di riportare in Italia, a
Pomigliano d’Arco, la costruzione della nuova Panda, che assicurerà il
potenziamento dello stabilimento produttivo campano. Abbiamo chiesto
alla Fiat di fornirci a breve i piani dettagliati per tutti gli
stabilimenti”.