Auto rubata con le chiavi a bordo "L’assicurazione non deve pagare"
TRENTO – Se l’auto viene rubata perché le chiavi vengono
dimenticate a bordo, l’assicurazione non paga. Lo ha stabilito una
sentenza della Cassazione di Trento che ha sancito l'”inammissibilità
del risarcimento” qualora il furto sia stato commesso grazie una
sbadataggine dell’automobilista.
Viene così confermata la sentenza della Corte di Appello di Trento che
aveva negato l’indennizzo a un automobilista al quale un ladro aveva
portato via la macchina lasciata con le chiavi sul sedile.
Una storia di normale sbadataggine datata marzo 1997, quando G.P.
inutilmente tenta d’ìnseguire il ladro che con un guizzo si era
impossessato della sua auto. Un colpo semplice, pochi secondi di paura,
tempo di salire a bordo e girare la chiave dimenticata nel cruscotto e
scappar via senza lasciar traccia. Un furto che la “Milano
Assicurazioni” ha deciso di non rimborsare perché avvenuto a causa
della distrazione del cliente.
Secondo il contratto stipulato con la compagnia infatti non erano
coperti i danni “determinati o agevolati da dolo o colpa grave
dell’assicurato”. La vicenda passa in tribunale. La Corte di Bolzano
preferisce ignorare la clausola definendo “lieve” la colpa
dell’automobilista e giudicando quindi legittima la sua richiesta di
indennizzo. La Corte d’Appello di Trento ribalta il precedente
verdetto. Per i giudici del secondo grado la colpa dell’uomo è “grave”
e quindi la polizza “non operativa” perché l’assicurato era colpevole
di “negligente abbandono delle chiavi”. Irrilevante il successivo
tentativo di bloccare il ladro.
Contro la sentenza l’automobilista è ricorso in Cassazione definendo
“vessatorie” le clausole contrattuali ma la Terza sezione civile della
Suprema Corte non ha condiviso la tesi difensiva e ha dichiarato il
ricorso “inammissibile” per il principio di equivalenza delle cause.
“L’evento – hanno deciso i giudici – non si sarebbe verificato se il
ricorrente non avesse lasciato le chiavi nell’autovettura, rimasta
aperta pur in presenza di un giovane notato nelle vicinanze”.