Autostrade, bufera sui 150 km/h. La polizia dice no alla proposta Matteoli
I 150 km/h in autostrada fanno
discutere. L’idea non va giù soprattutto a coloro che per mestiere i
limiti devono farli rispettare. E che, quando c’è un incidente, sono
tra i primi ad arrivare. I funzionari di polizia oppongono un no
categorico alla Lega, al ministro Matteoli e alla loro proposta di
elevare il limite di velocità a 150 orari sulle autostrade. No, nemmeno
se a 3 corsie e neanche se provviste del sistema di controllo “tutor”.
La
tempistica dell’annuncio, che arriva in un ponte dell’Immacolata in cui
30 persone hanno perso la vita sulle strade, rafforza il fronte dei
contrari. Per di più in un Paese che ogni lunedì fa la conta dei morti
delle stragi del sabato sera. Ma non è solo questione di tempi: l’ok
dato all’idea dal ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, non va giù
soprattutto per motivi di ordine pratico. Il primo: «Il limite dei 130
km/h, nei tratti provvisti di tutor, ha permesso di ridurre del 50% il
tasso di mortalità in quei tratti autostradali», spiega Enzo Letizia,
segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia. Secondo
motivo: «Gli spazi d’arresto aumentano con il quadrato della velocità
e, dunque, a 150 all’ora servono 90 metri per arrestare il mezzo, oltre
al tempo di reazione». Senza contare che «l’impatto di un auto da 1.200
kg a 150 km/h è pari a quello di una caduta al suolo da 88 metri di
altezza». «Vogliamo davvero correre il rischio di aumentare di nuovo il
tasso di mortalità – conclude Letizia – e punire chi va a 200km/h con
soli 5 punti di penalità sulla patente?».
In attesa di una
decisione, gli italiani sono tornati dal ponte dell’Immacolata. Ed è
stato il caos. Code al rientro dalle località sciistiche e dai
mercatini di Natale del nord Italia. Il traffico, a causa anche del
maltempo, è rimasto sostenuto fino alla nottata, soprattutto alle porte
delle grandi città.