Autostrade, l’Antitrust boccia le nuove norme
L’Antitrust boccia la nuova convenzione sulle tariffe autostradali perché le recenti modifiche normative in tema di concessioni autostradali ” restringono i già ridotti spazi per la concorrenza nella gestione delle infrastrutture autostradali”. È quanto afferma l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in una segnalazione inviata al Governo e al Parlamento, nella quale l’Autorità chiede che vengano riesaminate le normative appena varate. “Occorre, infatti, evitare – scrive l’Antitrust – che vengano eliminati del tutto gli spazi, già esigui, lasciati alla concorrenza per il mercato, almeno per le tratte non ancora realizzate e per l’ampliamento della rete autostradale. Per l’Autorità è, inoltre, necessario mantenere un sistema tariffario che incentivi la minimizzazione dei costi e il trasferimento degli incrementi di efficienza sui consumatori finali”.
Nella segnalazione l’Autorità analizza la norma della legge 6 giugno 2008 n. 101, approvata in sede di conversione del decreto-legge n. 59/2008, che recepisce per legge gli schemi di convenzione tra la società Anas e le società concessionarie autostradali, già sottoscritti alla data dell’entrata in vigore del decreto stesso. Nel mirino dell’Antitrust finiscono le tariffe di pedaggio: la convenzione prevede infatti dal primo gennaio 2008 al 31 dicembre 2038 un adeguamento annuale delle tariffe di pedaggio pari al 70% del tasso di inflazione effettiva rilevato dall’Istat. Si tratta dunque di un sistema slegato dalla produttività e dalla qualità del servizio. “In questo modo – scrive l’Antitrust – viene abbandonato il precedente meccanismo che, orientando le tariffe all’aumento della produttività e della qualità del servizio (oltre che all’inflazione programmata), favoriva, invece, l’efficienza produttiva e, in prospettiva, tariffe più basse per i consumatori”.
Per quanto riguarda la convenzione fra Anas e Società Autostrade per l’Italia, l’Antitrust denuncia che in base alla nuova legge la costruzione e la gestione della rete autostradale vengono di fatto sottratte alla concorrenza. Per il Garante “una serie di interventi posti a carico del concessionario, consistenti in nuove opere e tratte autostradali e, più in generale, nel potenziamento della rete, saranno, infatti, oggetto di regolamentazione economica sulla base della stessa convenzione unica”.