Autovelox: Cassazione, Prefetto ha poteri limitati nell’individuare “strade di scorrimento”
La
Cassazione die basta all’autovelox ‘selvaggio’. Secondo gli Ermellini
ci sono casi in cui è il giudice a poter intervenire e non il prefetto
per dichiarare l’illegittimita’ dell’uso dell’apparecchiatura e
decretare l’annullamento della multa. Il monito arriva dalla seconda
sezione civile della corte (sentenza n.3701/2011) che nella parte
motiva ricorda come l’art. 4 del decreto legge 121 del 2002 ”non
conferisce al prefetto il potere di inserire nello specifico elenco una
strada, facendo uso di criteri diversi da quelli previsti dall’art. 2
del codice della strada: di conseguenza, laddove il prefetto ecceda dai
limiti segnati dalla norma del Cds, il giudice ordinario puo’
disapplicare l’atto o il provvedimento amministrativo”. Nel
caso di specie la Corte ha accolto il ricorso di un’automobilista che
aveva ricevuto una multa per aver superato i limiti di velocità.
L’autovelox si trovava in una posizione fissa su un viale si era visto
multare da un autovelox collocato in posizione fissa in viale Oberdan
all’interno del perimetro urbano del comune di Treviso. Secondo
l’automobilista la multa doveva essere annullata perchè il prefetto non
avrebbe avuto i poteri di inserire quella strada nell’elenco previsto
dall’art. 4 della legge del 2002. Secondo l’automobilista non si tratta
di discrezionalità amministrativa ma di “mera applicazione delle norme
di legge che disciplinano le modalita’ con le quali e’ possibile da
parte del prefetto procedere all’individuazione delle strade come
‘strade di scorrimento’ in presenza dei requisiti strutturali previsti
dalla normativa”.