Autovelox: la presenza di ausiliari privati non pregiudica l’accertamento
La presenza dei tecnici ausiliari al traffico non inficia l’accertamento; ne conferma, al contrario, l’affidabilità riguardo ai rilevamenti.
Così la Cassazione, nella sezione II civile, con la sentenza 28 dicembre 2011, n. 29388, con cui è stato precisato dalla Corte che, il supporto tecnico assicurato dagli ausiliari privati nelle fasi di impostazione e installazione degli apparecchi non pregiudica, ma anzi costituisce un’ulteriore garanzia di affidabilità dell’accertamento stesso.
Multe da autovelox, quindi, valide anche se al momento dell’infrazione era presente, accanto al vigile, il personale tecnico della società privata, che provvede a fornire il servizio di misurazione della velocità.
Con la sentenza che qui si commenta la Corte, ha stabilito la regolarità del verbale redatto nei confronti di un’automobilista multato dal traffipax (un tipo particolare di autovelox) situato in una posizione ove i vigili erano assistiti anche da ausiliari privati.
Nella vicenda oggetto di controversia il giudice di pace aveva definito la sanzione illegittima contestando la modalità con cui era stata rilevata l’infrazione, ossia per la collaborazione di una società privata fornitrice delle apparecchiature relative all’accertamento elettronico della velocità.
Secondo la Corte di Cassazione non è, però, condivisibile tale pensiero, la quale ha, invece, precisato, come già evidenziato, che la collaborazione tecnica non interferisce con le attività di accertamento della velocità ma anzi ne costituisce una maggiore garanzia circa l’affidabilità della stessa rilevazione.
Secondo i giudici di legittimità, pertanto, l’ausilio dei tecnici non comporta alcuna mancanza di garanzia di legalità ed obiettività, costituendo, per contro, ulteriore elemento di affidabilità.