Avellino, operaia riassunta dopo causa ma l’azienda la trasferisce in India
AVELLINO (8 gennaio) – Un anno in India.
Ha risposto così un’azienda che produce ed esporta in tutto il mondo
frigoriferi industriali alla sentenza del giudice del lavoro (LEGGI LA LETTERA)
che ha reintegrato nel suo posto di lavoro Gaetanina Di Paolo, 49 anni
e madre di tre figli, operaia licenziata dalla Desmon di Nusco, La Di
Paolo, il cui figlio più grande ha nove anni, «per poter proficuamente
svolgere la prestazione inerente alle mansioni di assemblaggio
frigoriferi che svolgeva all’epoca del licenziamento», così scrive
l’azienda, dal prossimo primo febbraio dovrà trasferirsi a New Delhi,
dove l’azienda ha una propria sede.
Presumibilmente per dodici mesi, fa sapere la Desmon che ha anche
invitato l’operaia a presentarsi alla direzione aziendale, «munita di
passaporto in corso di validità». «Una vergogna», denuncia il
segretario dei metalmeccanici Uil, Gaetano Altieri, sulla quale pesa
anche la firma che spedisce dall’altro capo del mondo una semplice
operaia addetta all’assemblaggio: quella di Federica Vozzella,
responsabile del gruppo industriale che è però anche vice-presidente
dell’Unione industriali di Avellino.
Gaetanina Di Paolo non si è presentata ancora alla direzione aziendale
e probabilmente si aprirà un nuovo contenzioso legale: l’operaia
infatti non è nelle condizioni di potersi trasferire in India, peraltro
in un’altra azienda del gruppo Desmon e con gli stessi livelli
retributivi maturati alla data del suo licenziamento.
«Le motivazioni del trasferimento – annuncia in una nota il sindacato-
sono del tutto pretestuose e intendono intralciare la reintegrazione
disposta dal giudice (la dott.ssa Giuseppa D’Inverno del Tribunale di
S. Angelo dei Lombardi) piuttosto che soddisfare una urgente e
improrogabile esigenza aziendale».