Avviso ai bambini: niente mensa per chi non paga la retta
«Se papà non paga, domani non mangi»: il messaggio compare sui quaderni
dei bambini di una quarta elementare della scuola De Amicis. Un
messaggio dal quale si dissocia immediatamente la dirigente scolastica,
Giovanna Esposito, che spiega: «Indagherò subito per vedere da chi è
partita questa iniziativa. Noi siamo al servizio dello Stato e dobbiamo
trovare soluzioni adeguate a questo tipo di problemi». Per esortare i
genitori a versare puntualmente il ticket una docente ha dettato ai
figli dei ritardatari un avviso che suona così: «Avviso (se no non
mangio). Si ricorda ancora che, quando si paga oltre il giorno fissato,
il pasto non arriva. L’alunna/o viene lasciato digiuno o al massimo gli
viene fornito un panino della mensa, se c’è». Una frase che ha fatto
scattare la ribellione del papà di una bimba: «Non è giusto umiliare in
questo modo dei ragazzini – sostiene – I bollettini vanno pagati entro
il 20 del mese. Io ho pagato il 23. E ho sbagliato. Ma le colpe dei
padri non dovrebbero ricadere sui figli: invece ieri i docenti hanno
fatto scrivere quel messaggio sul quaderno a mia figlia e a tutti gli
altri bambini i cui genitori non avevano pagato. Poi la maestra si è
data da fare per fornire loro almeno un piatto di pasta». La mensa,
infatti, è un servizio che la norma definisce a richiesta individuale:
i genitori sono tenuti a contribuire al pagamento in base al proprio
reddito. Per cinque giorni settimanali si pagano tra i 5 e i 68 euro.
Le mamme e i papà devono versare la cifra anticipatamente su un conto
corrente postale. Fin qui la norma: i contributi, è bene notarlo,
servono a coprire solo parte delle spese affrontate
dall’amministrazione comunale per la refezione. Ovvio, quindi, che le
scuole richiedano puntualità nei pagamenti: i ritardi creano una serie
di difficoltà amministrative che non è semplice risolvere. Quello che i
genitori contestano è, invece, il tono della missiva, e sopratutto il
fatto che sia stata dettata ai bambini: una convocazione di mamma e
papà in presidenza è, infatti, il sistema solitamente adottato in
questi casi. «Non penso che mancasse, come loro fanno scrivere, il
pasto di mia figlia anche perché ogni giorno ci sono bambini
usufruitori del servizio ma che sono assenti – dice il papà – Mi chiedo
inoltre se sia lecito far riportare in un avviso la parola “a digiuno o
al massimo un panino”. Ringrazio comunque l’insegnante che invece ha
fatto si che mia figlia mangiasse almeno un po’ di pasta».
I FENOMENI:CAROGNA! NON puoi per ire tue lascire digiuni ogni giorno i bimbi piccoli soffrono assai mi sono spiegata ma le insegnanti che regolar intascano il 27 paganino non sono avare di cuore che centra collega si ricava un cibo anche per loro voi siete responsabili degli scolaretti e della vita se i g no arrivano al mese arrivate voi come al solito diffido del nord troppo arretrati .