AVVOCATI – BASTA ALLE CONDIZIONI CAPESTRO DI BANCHE E ASSICURAZIONI E STOP AGLI ABOGADOS
Gli avvocati dicono basta alle condizioni capestro imposte da banche ed assicurazioni. Si tratta infatti di clienti cosiddetti “forti” che, in virtù di tale potere, sempre più spesso costringono il professionista ad accettare
clausole assolutamente indesiderate. Alcuni esempi: la gratuità dell’attività di consulenza e assistenza, ma anche l’onere di
anticipazione delle spese a carico dell’avvocato, o l’imposizione di compensi di
gran lunga inferiori ai valori dei parametri ministeriali (con ulteriore
abbattimento in caso di esito negativo del giudizio). Altra clausola da mandar giù è poi quella secondo cui, nel caso il giudice liquidi all’avvocato una somma a titolo di
spese legali superiore a quella concordata in convenzione, la differenza vada
in tasca alla banca o assicurazione.
Di fronte a tutto questo assume finalmente una posizione netta il Consiglio Nazionale Forense, che proprio sulle clausole e le altre ipotesi capestro su indicate ha ricevuto da tempo numerosissime segnalazioni da parte degli iscritti.
Per evitare questi
comportamenti, ora il CNF sta mettendo a punto una proposta di legge ad hoc. Lo ha annunciato
il presidente, Andrea Mascherin,
intervenendo nei giorni scorsi a Torino in occasione della conferenza nazionale dell’avvocatura.
Le novità non finiscono qui. Il Cnf sta infatti scrivendo una proposta di
direttiva da portare in Europa per mettere fine al fenomeno dei cosiddetti abogados. Al centro dei lavori anche la riforma della magistratura onoraria, un settore che supporta una
parte importante del contenzioso e che richiede – è stato sottolineato – un intervento urgente del legislatore, al fine di garantire a chi
decide di percorrere questa strada professionale diritti e tutele adeguati, ma
anche rigidi controlli di qualità con la partecipazione dell’avvocatura.