Aziende faticano a pagare, boom protesti
La morsa della crisi non lascia le imprese. In Italia l’anno scorso sono state 47mila le aziende non individuali che hanno accusato almeno un protesto: è il record di sempre. Lo affermano dati Cerved analizzati dall’ANSA: rispetto al 2007, ultimo anno pre-recessione, la crescita è del 45% e le costruzioni sono il settore più colpito.
La tendenza dei protesti accusati dalle imprese italiane appare non fermarsi: negli ultimi tre mesi la corsa infatti ha accelerato, con 221 mila titoli contestati (+9% sullo stesso periodo del 2011) a 69 mila aziende, comprendendo anche le imprese individuali (+5,8%). Il trend peggiore è però quello delle forme più strutturate: tra ottobre e dicembre 2012 si contano infatti più di 22 mila società non individuali cui è stato levato almeno un protesto (+16% rispetto allo stesso periodo del 2011). Secondo il Cerved, gruppo specializzato nell’analisi d’impresa, il poco piacevole boom non ha risparmiato alcun settore. Complessivamente nel 2012 si contano quasi 11mila società protestate nella filiera delle costruzioni (+9,1% sul 2011), oltre 25mila nei servizi (+9,5%) e più di 5mila nella manifattura (+7,5%). I precedenti record negativi del 2009 sono stati abbondantemente superati dal terziario (+8,2%) e dalle costruzioni (+10,2%), dove in particolare la diffusione del fenomeno ha raggiunto livelli critici. L’anno scorso al 3,4% delle imprese non individuali che operano nel settore è stato infatti protestato almeno un assegno o una cambiale, contro una percentuale pari all’1,8% nell’industria e all’1,7% nel terziario.
I ritardi gravi, cioè oltre i due mesi, nei pagamenti delle imprese italiane ai loro fornitori tornano ai massimi della crisi: erano praticati dal 5,7% del totale delle aziende nel secondo trimestre del 2012, dal 6,1% nel terzo trimestre, per salire al 7,1% a fine anno. Sono dati del database del Cerved, che monitora la abitudini di pagamento di oltre 2 milioni di imprese italiane, analizzati dall’ANSA. Secondo il gruppo specializzato nell’analisi delle dinamiche aziendali, questi sono casi che “frequentemente sfociano in default”. Ufficialmente tra ottobre e dicembre le aziende italiane hanno regolato in media le proprie fatture in oltre 85 giorni, con un incremento dei ritardi gravi che riguarda tutte le fasce dimensionali d’impresa. Ma il dato più inquietante è a carico delle grandi aziende: sono quelle che possono godere di termini in fattura più vantaggiosi, ma la fetta in ampio ritardo di pagamento è cresciuta in un solo trimestre dal 6,9% all’8,2% del totale.
Fonte: www.ansa.it