Bambino morto, medici indagati
Alcuni medici, sembra sette, sono finiti sul registro degli indagati per la morte in Puglia del bambino di due anni ucciso da un’encefalite apparentemente causata da influenza A/h1n1. Nel mirino sono finiti sei medici dell’ospedale di Manduria (Taranto) e una pediatra del brindisino, sotto inchiesta con l’accusa di cooperazione in omicidio colposo. A notificare gli avvisi è stato il pm inquirente del tribunale di Brindisi, Silvia Nastasia.
L’autopsia è stata disposta in conseguenza di un esposto presentato dalla famiglia del piccolo che vive a San Pancrazio Salentino, in provincia di Brindisi.
Il bimbo, Cosimo,
aveva manifestato i primi malori la sera di giovedì scorso. Nella
denuncia i genitori evidenziano il rapido peggioramento delle
condizioni di salute del bambino e sospettano errori nella diagnosi e
nella terapia. Quindi, indirizzano le loro attenzioni verso la pediatra
del piccolo che aveva ritenuto di non poter visitare il bimbo a
domicilio, e verso sanitari dell’ospedale di Manduria dove il bimbo era stato ricoverato il giorno dopo, quando le sue condizioni di salute si erano aggravate.
Poche ore dopo il ricovero il piccolo Cosimo fu trasferito da Manduria alla rianimazione dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce dove le sue condizioni di salute furono subito giudicate irreversibili.
Assessore: “improbabile A/h1n1 come causa morte”
“Il tampone
fatto sul bambino ha dato positività all’h1n1, ma questo significa
soltanto che il bambino ha avuto un ‘contatto’ con il virus ma è
improbabile che sia stato questo a determinare l’encefalite”, anche
perché nel liquor cerebrospinale non è risultata la presenza del virus
dell’influenza A. Lo ha detto l’assessore regionale alle Politiche
della Salute, Tommaso Fiore, primario anestesista, a proposito della morte del bambino di due anni avvenuta nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce.