BANCHE. Bankitalia: nel 2009 quasi 1 famiglia su 5 ha fatto ricorso al credito al consumo
Nel 2009 il credito alle famiglie cresce, ma meno rispetto all’anno precedente, con segnali di ripresa a partire dai primi mesi del 2010. Fra il 2006 e il 2008 “la percentuale di famiglie che hanno fatto ricorso al credito al consumo è aumentata tra gli anziani, tra le famiglie con un basso grado di istruzione e tra quelle con redditi non elevati”. È quanto rilevato, in occasione della giornata del credito di ieri, dal Direttore Centrale Area Vigilanza Bancaria e Finanziaria della Banca d’Italia Stefano Mieli, in un intervento centrato su “Il credito e la crisi: problemi e prospettive”, che analizza l’andamento del credito alle imprese e alle famiglie.
“Nel 2009 – si legge nel documento – i prestiti a residenti delle banche operanti in Italia hanno subito una contrazione pari allo 0,7 per cento. Il tasso di crescita sui dodici mesi del credito, al netto di sofferenze e pronti contro termine, è calato di circa sette punti percentuali. Considerando aggregati omogenei, la contrazione del credito in Italia è risultata leggermente più bassa della media dell’area dell’euro.
“I finanziamenti alle imprese sono diminuiti del 3,0 per cento; quelli alle famiglie consumatrici hanno invece continuato a espandersi, del 3,2 per cento, seppure a ritmi più contenuti rispetto all’anno precedente”.
Nel 2009 la crescita dei prestiti alle famiglie per l’acquisto di casa è stata dell’1,8 per cento, inferiore di tre punti rispetto all’anno precedente. Segnali di accelerazione ci sono stati nei primi mesi di quest’anno, per una moderata ripresa della domanda dei mutui. In generale, “l’espansione del credito al consumo è stata, nell’anno, del 4,7 per cento, leggermente inferiore rispetto all’anno precedente (5,4 per cento); la decelerazione è continuata nei primi mesi del 2010; il calo della domanda di beni durevoli ha determinato una contrazione del credito finalizzato al loro acquisto. Sono invece aumentati i finanziamenti senza finalità specifica, in particolare quelli nella forma tecnica della cessione del quinto dello stipendio”.
L’analisi si sofferma anche sul profilo di chi fa ricorso al credito: emerge dunque che “tra il 2006 e il 2008 la percentuale di famiglie che hanno fatto ricorso al credito al consumo è aumentata tra gli anziani, tra le famiglie con un basso grado di istruzione e tra quelle con redditi non elevati. Vi ha contribuito l’estensione della possibilità di ottenere finanziamenti attraverso la cessione del quinto ai pensionati, ai lavoratori assunti a tempo determinato e a quelli autonomi. Considerando anche le carte di credito con rimborso rateale e lo scoperto di conto corrente, poco meno di una famiglia italiana su cinque ha fatto ricorso a una forma di credito al consumo”.
Alla fine del 2009 l’indebitamento finanziario complessivo delle famiglie ha superato il 60 per cento del reddito disponibile, in aumento di quattro punti rispetto al 2008 ma ancora inferiore ai livelli dell’area euro, che si attestano al 95 per cento, e ai paesi anglosassoni, dove l’indebitamento finanziario delle famiglie supera il 100 per cento.