Banche: “Cliente indesiderato”
E’ un cliente indesiderato, perché detenuto, e le banche non accettano un versamento di ben 400mila euro. Un cittadino italiano di origine rom, prima di finire nel carcere
di Viterbo per reati contro il patrimonio, aveva vinto una causa per
infortunio che gli aveva fruttato la cifra record. Ora, però, non può
riscuotere il risarcimento perché nessuna banca gli ha concesso l’apertura di un conto corrente.
Circa
otto anni fa l’uomo, in affitto in un appartamento di proprietà
dell’Ater (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale), era
caduto all’interno dell’abitazione ed aveva intentato causa per i danni
fisici subiti. Al termine del processo gli furono riconosciuti 400mila
euro, come risarcimento danni, che la controparte è pronta a pagare con
un bonifico sul conto corrente del danneggiato.
Così è
iniziata l’ardua impresa di trovare un istituto di credito disponibile.
Tutte le banche contattate hanno rifiutato l’apertura del conto,
trattandosi di “cliente indesiderato”.
Della questione si sta
interessando il Garante per i detenuti del Lazio Angiolo Marroni. “La
sentenza favore di quest’uomo, fino a questo momento, è rimasta sulla
carta perché un autorevole settore della nostra società, il sistema
creditizio, ha deciso che si tratta di un cittadino diverso dagli
altri. Per questo motivo ho chiesto ai miei uffici di acquisire la
documentazione degli istituti di credito, che hanno rifiutato
l’apertura del conto corrente, per segnalarle sia all’ABI che alla
Banca d’Italia”.