Banche: costi e condizioni più trasparenti da aprile 2010
Bisognerà aspettare aprile 2010 per vedere gli effetti più concreti
della «rivoluzione» nei rapporti tra banche e clienti, innescata dalle
nuove disposizioni sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi
bancari varate dalla Banca d’Italia a fine luglio. Non si tratta di un
rinvio: l’entrata in vigore delle nuove regole rimane fissata per
gennaio 2010.
Tuttavia, come precisa il documento di via Nazionale nelle
disposizioni transitorie e finali, sono previste alcune deroghe ai
termini stabiliti. Tra queste, una riguarda l’obbligo di indicare l’Isc (indicatore sintetico di costo)
del conto corrente che si «applica decorsi tre mesi dalla pubblicazione
sulla Gazzetta Ufficiale del provvidemento con il quale la Banca
d’Italia individua i profili di operatività». Proprio alla stesura di
questo provvedimento sta attualmente lavorando la stessa Banca d’Italia, insieme all’Abi e ad Eurisko.
Secondo quanto riferiscono gli addetti ai lavori, l’intenzione di via
Nazionale è di pubblicare il provvedimento entro fine dicembre. È
prevedibile, dunque, che l’obbligo di indicare l’Isc scatti per banche,
Poste e altri intermediari il 1 aprile del prossimo anno.
Cosa sono i profili di operatività
I “profili di operatività” dei clienti bancari sono uno degli
elementi essenziali delle nuova normativa che, secondo gli addetti ai
lavori, pone l’Italia all’avanguardia in Europa, quanto a trasparenza
nel rapporto banca-cliente, un segmento dell’attività bancaria che più
volte, negli ultimi anni, ha evidenziato zone grigie e nebulose. Tanto
da portare ad un forte contrasto tra l’Associazione bancaria italiana e
la Commissione europea, dopo la pubblicazione di una ricerca
comunitaria che pone l’Italia in testa ai paesi Ue per i costi dei
conti correnti e per la scarsa trasparenza.
Grazie alle nuove disposizioni saranno individuati, in sostanza,
alcuni profili di cliente-tipo, in base a parametri non solo economici
ma anche socio-demografici (come nucleo familiare, professione, età,
reddito, consumi, strumenti di pagamento utilizzati, livello di
istruzione). Tali profili permetteranno alla banca e al cliente
(compresi professionisti, artigiani, piccole imprese, enti senza fini
di lucro) di circoscrivere le esigenze di operatività bancaria, quindi
di selezionare il prodotto o i prodotti ad esse più adatti. Attualmente
il consorzio Pattichiari indica 8 profili ma non sono vincolanti per il
sistema bancario: si va dai ragazzi senza reddito ai pensionati,
passando per i giovani e le famiglie. All’interno di queste categorie i
profili sono differenziati per reddito (con o senza) o per esigenze (di
base o evolute). Sui nuovi profili per ora non ci sono indicazioni, ma
questa è una base di partenza.
A cosa servono i profili di operatività e l’Isc
Insieme all’indicatore sintetico di costo che sarà obbligatorio per ogni prodotto, grazie alle nuove regole i
profili di operatività – uguali per tutte le banche – permetteranno ai
clienti di confrontare le offerte dei diversi istituti di credito. In
particolare, l’Isc dovrà essere riportato nel foglio informativo e nel
documento di sintesi di contratti di mutuo, anticipazioni bancarie,
prestiti personali, prestiti finalizzati, conti correnti per i
consumatori, aperture di credito per piccole imprese con meno di 10
addetti, professionisti e artigiani. Per i mutui e i finanziamenti
l’Isc equivale al tasso annuo effettivo globale (TAEG).
La confrontabilità dei costi dei servizi bancari non può
prescindere dalla semplificazione e dalla standardizzazione non solo
delle definizioni di profili standard, ma anche delle comunicazioni
della banca ai clienti. Questo significa che i fogli informativi e i
rendiconti periodici inviati ai titolari dei rapporti conterranno una
serie di voci identiche per qualsiasi banca. I relativi valori saranno
confrontabili e sarà più semplice, per esempio, capire se si sta
spendendo troppo per la carta di credito, piuttosto che per le
operazioni di bonifico o per le rate del mutuo. Con le nuove regole,
quando arriverà l’estratto conto o il foglio informativo, basterà
collegarsi al sito Pattichiari,
cliccare sul motore di ricerca e confrontare le proprie condizioni con
quelle offerte dalle altre banche per lo stesso prodotto e per lo
stesso profilo di cliente tipo.
Gli istituti di credito, inoltre, avranno l’obbligo di attivare adeguate procedure
(oggetto delle ispezioni di Banca d’Italia) per garantire che ad ogni
cliente siano offerti i prodotti (spesso venduti a ‘pacchetto’)
adeguati al suo profilo operativo. L’attivazione di queste procedure
scatterà insieme all’entrata in vigore dell’obbligo di indicazione
dell’Isc. Durante l’estate le disposizioni di via Nazionale avevano
creato non poche preoccupazioni negli uffici delle banche, soprattutto
per la tempistica di attuazione (come ricordato, la data di entrata in
vigore della nuova normativa è fissata nel documento al 31 dicembre
2009). Il timore era che il rendiconto periodico di fine anno per il
2009, consegnato al cliente nei primi giorni di gennaio 2010, avrebbe
dovuto essere già predisposto dagli istituti di credito secondo le
nuove norme.
ha chiarito, in un incontro con le banche nei giorni scorsi, che il documento di sintesi e il rendiconto annuale saranno
redatti secondo le nuove disposizioni a partire dal primo invio
dell’esercizio 2010. Entrambi i documenti (ipotizzando un invio annuale
di quello di sintesi) dovranno essere spediti alla chiusura dell’anno
2010. Le banche hanno chiesto di rinviare di qualche mese (fino
all’entrata in vigore dell’obbligo di indicare l’Isc) anche tutte le
altre disposizioni previste per il foglio informativo del conto
corrente. La Banca d’Italia, tuttavia, non ha accolto la richiesta.
Dunque, fatta eccezione per l’Isc, la nuova veste del foglio
informativo dovrà essere pronta dal primo gennaio: conterrà le
caratteristiche e i rischi tipici del prodotto o servizio offerto dalla
banca, l’elenco completo delle condizioni economiche, le penali e, da
primavera anche l’Isc, oltre alle clausole di recesso i tempi massimi
per la chiusura del rapporto.
Con le nuove norme di trasparenza – i cui effetti dunque saranno
pienamente visibili dopo il primo anno di applicazione e quindi con il
rendiconto 2010 spedito a gennaio del 2011 – molte cose dovrebbero
apparire più chiare nel rapporto banca-cliente. Almeno questo è
l’obiettivo di Bankitalia che ha voluto la svolta con determinazione.
Le banche sembrano averlo condiviso, senza negare le inevitabili
difficoltà, legate ai tempi di avvio di un meccanismo indubbiamente
complesso.