BANCHE E FINANZIARIE: GIU’ LA MANI DALLE PRIME CASE
La Corte
di Giustizia decreta lo stop ai pignoramenti delle prime case anche per le banche e finanziarie. Lo ha stabilito
legge 9 agosto 2013, n. 98, ieri 10.09.2014). In sostanza, l’Unione Europea scende in campo per tutelare l’intangibile diritto alla casa.
Ma cosa scrive precisamente sul punto la Corte di Giustizia Europea? E a quali condizioni resta sempre valido tale principio? «Il Giudice – scrive la Corte – può bloccare provvisoriamente la
Banca o la Finanziaria che mette all’asta la casa se nel contratto sono presenti delle clausole abusive». Il riferimento è a tutte le clausole fatte firmare al cliente che siano vietate
dalle direttive UE. Il riferimento è in particolare alla direttiva 93/13/CEE relativa alle
clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori. In tal caso l’ipoteca è nulla ed il pignoramento (come la successiva vendita all’asta)
deve essere bloccato dal giudice.
segno del dialogo tra le Corti. In tal senso il Primo presidente della Corte di Cassazione, Giorgio Santacroce, e il Presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo, Guido Raimondi, hanno stipulato un Protocollo d’intesa tra i due organi giurisdizionali con l’obiettivo di diffondere e favorire lo scambio di conoscenza della giurisprudenza, anche ai fini di una migliore e costante attuazione della Convenzione europea dei diritti. L’obiettivo è che Il dialogo tra Corte europea dei diritti dell’uomo e giudici nazionali sia rafforzato e costantemente alimentato.
D’ora in poi saranno dunque intensificati i momenti di confronto per consentire una più agevole
«inclusione della giurisprudenza della Corte dei diritti umani nell’ordinamento
nazionale, offrendo altresì l’opportunità di un interscambio sui conflitti già
in atto o potenziali». Un passo necessario, che mette la Cassazione italiana in
prima linea nell’attuazione di un progetto sperimentale avviato dalla Francia e
che porterà anche alla realizzazione di una serie di incontri formativi.