Banche Italiane, le più care d’Europa
resa dei conti. L’Ue va all’attacco delle banche italiane e le accusa
apertamente di essere le più care d’Europa. Al punto da considerare il
nostro sistema «un esempio negativo» a livello continentale. Già,
perché tenere un conto corrente in Italia costa «circa 831 euro l’anno
per conto e un numero medio di operazioni, il prezzo più alto in
Europa».
A fare i conti in tasca a correntisti e istituti di credito
è un rapporto dei servizi della Commissione Ue che si occupano della
protezione dei consumatori, guidati dalla commissaria Meglena Kuneva.
«I prezzi occulti sono inaccettabili, soprattutto per un prodotto il
cui utilizzo è secondo solo a quello dell’elettricità – si legge nel
rapporto di Bruxelles – Tutte le voci di spesa del conto sono più alte
della media Ue e fanno dell’Italia il Paese dove tenere i soldi in
banca costa di più».
Secondo lo studio, in media un conto italiano
base costa 253 euro, contro i 178 della Spagna, 154 della Francia, 103
della Gran Bretagna, 89 della Germania e i 28 della Bulgaria, la meno
cara d’Europa. Eppure, i clienti non cambiano banca, anche perché non
hanno la possibilità di conoscere le altre offerte.
Un atto d’accusa
severo, che viene però respinto dall’Abi. Le cifre della Commissione –
sostiene l’Associazione bancaria italiana – sono errate. «Il prezzo del
conto corrente in Italia è di circa 100 euro, ben inferiore rispetto a
quello diffuso a Bruxelles», ha detto il presidente dell’Abi, Corrado
Faissola. Secondo l’Abi, in base ai dati confrontabili «nel motore web
Conti Correnti a Confronto, il costo del conto corrente italiano è, in
media, di 107 euro, un dato in linea con quello calcolato dalla Banca
d’Italia». Chissà se l’arringa difensiva avrà convinto i giudici di
Bruxelles.