Banconote false, allarme a Roma Finanze: è la prima città per sequestri
Già trovare oggi un portafogli pieno di banconote è difficile. C’è chi i soldi, pur avendoli, non li usa, costretto, dal blocco alla circolazione dei contanti, a far ricorso a bancomat e carte di credito. Poi c’è pure chi – e sono la maggior parte – di banconote da piegare in tasca ne ha sempre di meno. Se tra queste ci sono anche quelle contraffatte, al danno che la crisi economica sta provocando sulla liquidità, si aggiunge pure la beffa. È stato pubblicato dopo un mese e mezzo di ritardo, il XXIII bollettino statistico sulla falsificazione dell’euro, elaborato dall’ufficio centrale antifrode del dipartimento delle Finanze. Benché a livello nazionale ci sia un’evidente riduzione del sequestro di banconote e monete contraffate – con un -40% rispetto al 2011 – a livello locale, i dati del Lazio e di Roma si discostano anche di molto dal trend positivo di altre realtà italiane. Nel 2012 il Lazio, con 6.067 banconote sequestrate, è arrivato quarto, dopo la Lombardia (11.757), il Veneto (7.938) e l’Emilia Romagna (6.539). Il taglio prediletto è stato, come nel 2011, quello da 20 euro. Ben 2.509 fogli azzurri sono stati ritirati dal commercio, 1.731 i tagli da 100 euro, 1.578 le banconote da 50, 113 quelle da 200 euro, 96 le carte rosse da dieci euro, 21 quelle da 5 e solo 19 quelle da 500 euro.
Roma (e la provincia), invece, è prima, seguita da Milano, Genova e Napoli nella graduatoria del più alto numero di banconote false. I sequestri nel 2012 hanno interessato 5.295 banconote a fronte delle 3.549 ritirare nella provincia lombarda, 3.407 in quella ligure e 3.019 in quella campana. Anche in questo caso a farla da padrone è stato il taglio da 20 euro, di cui sono stati ritirati 2.230 pezzi. Segue la banconota da 100 euro con 1.489 sequestri. Il taglio da 50 arriva terzo con 1.345 ritiri, mentre diminuiscono le banconote contraffatte da 5 e 10 euro. Per le prime sono avvenuti 17 sequestri, per le seconde 90. Centosedici, invece, i ritiri dei pezzi da 200, mentre solo 18 per quelli da 500. Quest’ultima è la banconota che sembra esser quasi sparita dalle tasche dei romani ed è il commercio a dirlo. «Le vendite sono effettuate per il 75% con carte di credito, per il 15% con gli assegni e solo per il 10% con denaro fresco», dice Gianni Battistoni, presidente associazione via Condotti. «E in quest’ultimo caso, anche se l’acquirente è disposto a spendere 500 euro e oltre, le banconote usate sono di taglio piccolo visto che di romani, con in tasca il bigliettone viola, non ce ne sono più». «Se a Roma girano pochissime banconote da 500 è anche per una direttiva della Banca d’Italia», dice Alessandro Micheli, presidente dei giovani imprenditori di Confcommercio. «Alla fine del 2011 la banca ha suggerito alle filiali italiane di ridurre la vendita delle banconote di questo taglio per un motivo molto semplice: evitare l’esportazione fraudolenta della moneta». La banconota viola è, infatti, la preferita da chi ricicla denaro o tenta di esportare capitali all’estero. Un milione di euro in carte viola pesa appena 1,6 chili, in biglietti da 100 ne pesa 10. Tornando al rapporto: «È vero che Roma e Milano sono le città con il maggior ritrovamento di banconote contraffatte», afferma il maggiore Angelo Pisani, a capo dell’ufficio centrale antifrode del dipartimento delle Finanze. «Però è pur vero che il numero di abitanti è nettamente superiore rispetto ad altre città italiane». Di fatto, a provincia di Roma resta quella con il maggior numero di denaro falso. Per quanto riguarda le monete, invece, il taglio prediletto da chi contraffà denaro è stato quello da cinquanta centesimi: 1.116 le monetine ritirate nel 2012.
Fonte: www.ilmessaggero.it