Bankitalia: la crisi si è fermata, dubbi sulla ripresa, 500mila disoccupati in più
«La recessione mondiale si è arrestata e
si sta ora profilando una ripresa, in larga parte grazie al sostegno
delle politiche economiche espansive adottate nei principali Paesi». Lo
afferma la Banca d’Italia nel Bollettino economico, secondo il quale
«rimane molto elevata l’incertezza sulla solidità della ripresa: vi è
il rischio che con il venir meno degli stimoli fiscali e monetari, e
una volta esaurito il ciclo di ricostituzione delle scorte, la domanda
privata possa tornare a ristagnare, frenata in molte economie da una
disoccupazione elevata e crescente e dalla limitata disponibilità di
credito e dall’esigenza delle famiglie di risanare i propri bilanci».
Pil in crescita. Buone notizie dal Pil, tornato a crescere
dell’1% dopo cinque trimestri consecutivi di contrazione. A questo
risultato avrebbe contribuito il deciso rialzo della produzione
industriale in agosto. Sulle previsioni per l’intero anno il Bollettino
riporta i dati censiti da Consensus Economics che prevedono una
flessione del prodotto italiano del 5%, che sarebbe seguita da un
rialzo dello 0,5% nel 2010.
Aumentano i consumi. Dal Bollettino emerge poi che tornano a
crescere i consumi, anche se i segnali per il terzo trimestre restano
incerti. Nel secondo trimestre «si è interrotto il calo della spesa
delle famiglie, che ha segnato un aumento dello 0,3 per cento sul
periodo precedente (-1,8 su quello corrispondente del 2008). Il
risultato riflette soprattutto il netto rialzo degli acquisti di beni
durevoli (4,0 per cento sul periodo precedente), tornati a crescere per
la prima volta dall’estate del 2007 sulla spinta delle agevolazioni
alla rottamazione degli autoveicoli». Secondo stime fondate su un
insieme di informazioni ancora largamente incompleto, avvertono gli
economisti di Via Nazionale, «nella media del primo semestre il reddito
disponibile reale delle famiglie consumatrici avrebbe subito una
flessione dell’ordine dell’1 per cento rispetto allo stesso periodo del
2008, inferiore a quella della spesa». In questo contesto, «i segnali
per il terzo trimestre rimangono incerti», anche se «si attenua il
pessimismo delle famiglie». Si conferma inoltre «il peggioramento degli
indicatori relativi alle intenzioni di acquisto di beni durevoli e alle
condizioni del mercato del lavoro, che si sta verosimilmente
riflettendo sulla domanda delle famiglie».
Disoccupazione in aumento. Confermati i dati sulla
disoccupazione in aumento. Il numero di occupati è diminuito dello 0,3
per cento rispetto al periodo precedente (-58.000 persone). «Rispetto
allo stesso trimestre del 2008 – spiegano da via Nazionale – la
diminuzione dell’occupazione è stata di 378.000 unità (-1,6 per cento),
come risultato di una riduzione più forte del numero di occupati di
nazionalità italiana (-562.000) e di un aumento dell’occupazione
straniera (184.000).
«Lo scudo fiscale può avere effetti negativi sugli incentivi dei
contribuenti a pagare le imposte in futuro» ha detto il direttore
generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, nel corso
dell’audizione sulla Finanziaria davanti alle commissioni Bilancio di
Camera e Senato a Palazzo Madama. Di contro, però, ha rilevato
Saccomanni, «lo scudo fiscale può avere effetti positivi ai fini della
ripresa economica se almeno una parte dei fondi rimpatriati viene
investita in imprese produttive o comunque destinata alla
ricapitalizzazione di queste ultime. L’agevolazione per gli aumenti di
capitale contenuta nello stesso provvedimento favorisce questo impiego».
Subito interventi per famiglie e imprese. «Occorre mantenere
nell’immediato il sostegno alle famiglie e alle imprese» ha aggiunto
Saccomanni. «L’uscita dal mercato di un gran numero di imprese – ha
aggiunto – ridurrebbe il potenziale produttivo del Paese, con costi
rilevanti anche in termini di capitale umano. La definizione immediata
di interventi strutturali che assicurino nel medio termine il
contenimento della spesa e del debito pubblico – ha sottolineato
Saccomanni – ridurrebbe l’incertezza delle famiglie, delle imprese, dei
mercati».
Il ministro Giulio Tremonti ha commentato le preoccupazioni di
Bankitalia sullo scudo fiscale. – «Se c’è ragione di allarme, e lo
escludo, c’è per tutti i paesi» ha dettoil ministro. «È un meccanismo
applicato dappertutto e non è un problema italiano. Il rimpatrio c’è in
tutti i paesi e se c’è un rischio lo devono gestire tutti», aggiunge il
titolare di Via XX Settembre.