Battuto l’aereo. L’Alta velocità vola sui binari
«La metropolitana veloce d’Italia»…«La più grande opera pubblica
realizzata dal dopoguerra»….«Una infrastruttura fondamentale che
unisce il Nord al Sud»…In un giorno come questo…licet insanire.
Insomma, si può anche attingere a qualunque iperbole. Ma è un fatto
incontestabile che mai il Paese è stato così «unito» attraverso mille
chilometri di binari dell’Alta velocità. Un asse inaugurato ieri, ma
che diventerà operativo domenica prossima. Da Salerno a Torino passando
per Milano: eccola la mitica “T” ferroviaria – manca ancora il braccio
sinistro, cioè la Milano/Venezia – immaginata da oltre un ventennio e
che si materializza sotto gli occhi solcando una mezza dozzina di
regioni in tempi da record: 37 minuti da Firenze a Bologna, 1 ora e 45
da Firenze a Milano, meno di un’ora tra Torino e Milano, 2 ore e 45 da
Milano a Roma, 4 ore e 10 da Milano a Napoli e da Roma a Torino, 1 ora
e 10 da Roma a Napoli, circa sei ore da Salerno e Torino. Numeri, non
parole. E un caleidoscopio di colori: il mare di Napoli, il verde della
pianura laziale, il marrone dolce degli Appennini tosco-emiliani,
ancora il verde della terra padana e anche la nebbia milanese. E di
immagini: tanti casolari che punteggiano il territorio, fiumi che si
snodano lentamente, colline che si infilano nel cielo azzurro. Colori e
immagini interrotti bruscamente dal buio sparato da quasi 150
chilometri di gallerie. Il tutto ad alta velocità. Ovviamente. Anche se
non te ne accorgi. Per coprire i mille chilometri di rete due
«Frecciarossa» che puntano su Milano: una muove da Torino nel
pomeriggio l’altra scatta alle undici spaccate da Salerno, tocca
Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Milano. A bordo della prima Silvio
Berlusconi, i vertici delle Ferrovie e un nugolo di politici,
amministratori locali, imprenditori; sulla seconda «Freccia», quella
proveniente dal Sud, altrettante personalità note e meno note.
Veramente troppe per essere citate tutte. A Milano la cerimonia, i
discorsi programmatici e Berlusconi che «accende» il nuovo sistema di
illuminazione delle stazione centrale di Milano ed assiste alla
proiezione di alcuni filmati. Al di là delle «celebrazioni» di rito, ci
sono sempre i numeri a descrivere la rilevanza strategica dell’opera.
Eccola l’Alta Velocità italiana in cifre. Sei le regioni attraversate
dai nuovi binari: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio,
Campania; 161 i Comuni toccati; 780 chilometri di nuova viabilità e
varianti viarie; 1.670 ettari di interventi a verde; 300 accordi per
l’inserimento socio-ambientale dell’infrastruttura. Settantadue
«Frecciarossa» che quotidianamente percorreranno la tratta Roma-Milano.
Più di 150.000 i viaggiatori che, in soli venti giorni, hanno
acquistato un biglietto a prezzo scontato aprofittando della vasta
gamma di offerte a disposizione, dalla tipologia «base» alla
«flessibile», alla «promo». La «Freccia d’argento» per ora si muove
sulle tratte del Nord-Est e del Sud. Ed è proprio il Mezzogiorno
d’Italia che adesso reclama più attenzione. Moretti non dà i tempi, ma
intanto pianifica il potenziamento della Roma-Bari. Prove tecniche per
allungare le braccia dell’Alta velocità.