Bce: Pil in calo del 4-5%, disoccupazione in aumento!
Superamento nel 2009 e 2010 nella
maggioranza dei paesi dell’area euro della soglia del 3% nel rapporto
deficit-pil. È quanto si aspetta la Banca centrale europea (Bce),
rilevando nel bollettino di giugno che, per assicurare fiducia nella
sostenibilità delle finanze pubbliche, «sarà necessario uno sforzo
ambizioso e credibile di risanamento». Il pil tornerà a crescere entro
la metà del 2010. In aprile, scrive Bce, la disoccupazione è salita al
9,2%. La politica monetaria «fornirà un continuo sostegno alle famiglie
e alle imprese».
Sale disoccupazione. La disoccupazione nell’area, spiega
l’Istituto di Francoforte, è aumentata dal 7,3% nei primi tre mesi del
2008 al 9,2% dell’aprile di quest’anno, e l’occupazione è rimasta
pressochè invariata nell’ultimo timestre del 2008, con un tasso di
crescita sul periodo corrispondente dello 0,1%. I maggiori cali
dell’occupazione, continua la Bce, si sono avuti nei settori del
manifatturiero (-6,4%) e delle costruzioni (-1,3%), mentre i servizi di
mercato hanno evidenziato una crescita dello 0,8%.
Pil ripresa dal 2010. Pil tra -5,1% e -4,1% nel 2009 ma si
prevede una graduale ripresa nel 2010 con un ritorno della crescita su
livelli positivi entro la metà dell’anno. A sottolinearlo è la Bce nel
bollettino mensile di giugno. L’Istituto di Francoforte indica quindi
«una crescita sui dodici mesi del Pil in termini reali compresa tra il
-5,1 e il -4,1 per cento nel 2009 e tra il -1,0 e lo 0,4 per cento nel
2010. Rispetto alle proiezioni di marzo 2009, elaborate dagli esperti
della Bce, questi intervalli sono stati riveduti al ribasso, in
particolare per il 2009».
Sforzo ambizioso e credibile. «A causa del rapido peggioramento
previsto delle finanze pubbliche occorrerà uno sforzo ambizioso e
credibile di aggiustamento, finalizzato alla correzione più sollecita
possibile dei disavanzi eccessivi. Tali misure di risanamento
rafforzeranno la fiducia nella sostenibilità dei conti pubblici e
sosterranno quindi la crescita del prodotto». Infatti, «un ritorno a
solide posizioni di bilancio quanto più celere possibile è tanto più
necessario per prepararsi ad affrontare i costi per le finanze
pubbliche dell’invecchiamento della popolazione». Ad affermarlo è la
Bce nel bollettino mensile di giugno nel quale si evidenzia come le
prospettive per le finanze pubbliche nell’area dell’euro siano
«cattive».