Belluno: fisco, cartelle «pazze» recapitate alle imprese
Hanno pagato i contributi all’Inps, ma si sono visti recapitare ugualmente la cartella esattoriale di Equitalia, come se non avessero adempiuto ai loro obblighi. Una ventina di imprenditori del settore artigiano sono alle prese in questi giorni con queste cartelle “pazze”. Lo sanno bene anche le associazioni di categoria, che devono rivedere tutti i documenti e quindi inviare all’Inps la richiesta di sgravio fiscale.
«Abbiamo una quindicina di posizioni, relative al primo trimestre 2011, di versamenti richiesti ma non dovuti, provenienti da Equitalia», sottolinea Maurizio Ranon dell’Appia di Belluno. «L’agenzia ha infatti recapitato ad altrettanti imprenditori la notifica del mancato pagamento dei contributi personali e di quelli relativi alla gestione separata dei collaboratori o a compensi degli amministratori. Non stiamo parlando di mancato versamento dei contributi dei dipendenti», tiene a precisare Ranon. «Non stiamo parlando di somme altissime, visto che si aggirano sui 15mila euro, ma i nostri uffici si sono mobilitati per fare le verifiche su quanto pagato dal cliente. Se tutto sarà in ordine, con l’imprenditore che ha pagato tutto quanto gli era stato richiesto, allora chiederemo all’Inps di annullare la cartella, sgravando questi importi che sono già stati versati».
«Si tratta di errori dell’amministrazione pubblica molto spiacevoli, che comportano una perdita di tempo e denaro per l’imprenditore. E’ infatti necessario fare istanza di sgravio all’Inps e monitorare che nei successivi 60 giorni l’ente prenda atto dell’errore, comunicandolo a Equitalia. Se scadono i 60 giorni, infatti, la cartella esattoriale diventa esecutiva», dicono dalle associazioni artigiane.
Il rischio che si vuole scongiurare è che dalla cartella esattoriale si passi poi al fermo amministrativo dall’auto o ad altre azioni del genere. «I tempi per chiudere la pratica sono lunghi, ci vuole qualche mese. Dal canto nostro, se il cliente viene subito, rispettiamo i termini di presentazione della richiesta di sgravio. Ma se per qualunque motivo la pratica non viene archiviata subito dall’Inps, può essere che si arrivi al fermo dell’auto. A quel punto le cose si complicano, anche per il dilatarsi dei tempi per la soluzione della vicenda», conclude Maurizio Ranon.