Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è il più ricco fra i parlamentari: nel 2010, infatti, ha dichiarato 40.897.004 euro, quasi il doppio rispetto alla dichiarazione dei redditi dello scorso (23,6 mln). Al presidente del Consiglio, nel 2009, risultano intestati due appartamenti a uso abitazione, due box e altri tre appartamenti a Milano. Il premier dichiara inoltre due compropietà, un immobile a Lesa (No) una proprietà di terreno e un immobile ad Antigua, a cui si aggiunge l’acquisto di un altro terreno nell’isola (nel marzo 2009). Berlusconi non ha registrato alcuna variazione nelle partecipazioni dirette in società, alle quali aggiunge quattro depositi presso diversi istituti di credito che provvedono autonomamentde all’acquisto e alla vendita dei titoli.
Tra i presidenti dei due rami del Parlamento, Renato Schifani ‘batte’ di poco più di 30 mila euro Gianfranco Fini. Il presidente del Senato denuncia, infatti, un imponibile di 229.918 euro, mentre il presidente della Camera si ‘ferma’ a 186.563 euro. Nelle variazioni della situazione patrimoniale denunciata nel 2010 rispetto al 2009, Schifani dichiara di aver venduto una proprietà immobiliare e averne acquistata un’altra a Palermo. E se il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel 2010 ha dichiarato redditi pari a 301.918 euro (in netto aumento rispetto all’anno precedente quando, grazie a una serie di detrazioni fiscali, aveva dichiarato redditi per 39.672 euro), è Ignazio La Russa il ministro più ricco del governo, con un reddito imponibile di 374.461 nel 2009. Il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta ha dichiarato 300.894 euro mentre il più ‘povero’ risulta il collega della Cultura, Giancarlo Galan, con 149.938 euro. Tra i senatori il professor Umberto Veronesi batte i suoi colleghi di Palazzo Madama dichiarando un imponibile di 1.364.720 euro. Dietro di lui un senatore del Pdl Alfredo Messina con 1.292.843 euro, un altro senatore del Pd Raffaele Ranucci che dichiara un imponibile di 1.264.675 euro. Chiude la sezione dei ‘paperoni’ del Senato sopra il milione, Salvatore Sciascia (Pdl) con 1.041.493 euro. Fra i sottosegretari e ministri non parlamentari, è l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Protezione civile Guido Bertolaso (dimessosi nel novembre dell’anno scorso) a fare la parte del leone con 860.195 euro dichiarati nel 2010. Per quanto riguarda gli esponenti in carica dell’esecutivo sempre in riferimento ai non parlamentari, Daniela Santanchè (nominata il 4 marzo 2010 sottosegretario all’Attuazione del programma) risulta la più ‘ricca’ con 642.517 euro. Sul podio, ma solo al terzo posto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta che denuncia un imponibile di 342.310 euro. Alle sue spalle l’attuale ministro della Salute Ferruccio Fazio con 256.811 euro seguito dal sottosegretario agli Esteri Vincenzo Scotti che denuncia 211.566 euro. La più ‘povera’ risulta Sonia Viale, sottosegretario all’Economia con appena 63.313 euro. Mentre Pasquale Viespoli, presidente del gruppo senatoriale di Coesione nazionale, è il capogruppo di Palazzo Madama con la dichiarazione dei redditi più pesante rispetto ai colleghi. L’ex Fli, infatti, dichiara nel 2010 un reddito imponibile di 160.829 euro. A ruota, il capogruppo della Lega nord Federico Bricolo con 137.884 euro, prima di Giampiero d’Alia (presidente del gruppo Udc-Autonomie) con 136.075 euro. Con 126.260 euro di imponibile il presidente dei senatori Idv precede quindi la collega del Pd Anna Finocchiaro che si ferma a 115.064, che è comunque qualcosa in più di quanto dichiara il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri, con 107.740 euro che lascia l’ultimo posto al capogruppo del Misto Giovanni Pistorio con 107.668 euro.