Bertolaso: «I campani non hanno più alibi per i rifiuti»
NAPOLI
(29 dicembre) – «Ora gli amministratori locali non hanno più alibi.
Saranno gli elettori a giudicarli». Guido Bertolaso è soddisfatto del
lavoro compiuto in questi mesi e con il Mattino traccia il bilancio di
una sfida che considera vinta. Oggi i suoi collaboratori incontreranno
i rappresentanti di Regione e Province per il passaggio di consegne: è
la fine di una crisi buia e drammatica, durata 15 anni.
Per la Campania è un momento storico.
«Ne sono convinto. Dopo un lunghissimo periodo di poteri
straordinari, un numero ormai imprecisato di commissari, 8 decreti
legge varati solo negli ultimi 6 anni, si torna finalmente alla
normalità».
Il bilancio di questi mesi vissuti in trincea?
«Senza dubbio positivo. Certo, qualcuno sostiene che l’emergenza non è
finita e che le strade sono ancora sporche, ma credo che queste
valutazioni nascano soprattutto da un diffuso senso di scetticismo. Il
dato inconfutabile è che ci sono 6 discariche a norma, 7 impianti Stir
attivi e un termovalorizzatore che funziona come un orologio svizzero,
non inquina e produce reddito».
Il governo ha fissato il valore dell’impianto di Acerra in 370 milioni di euro. Ma la Regione non è d’accordo.
«Con la Regione abbiamo sempre lavorato in modo positivo ed efficace,
ma credo che non abbia la capacità tecnica e le competenze per
esprimere questi giudizi. La nostra stima deriva da una serie di
documenti scientifici, prodotti da istituti di ricerca nazionali
assolutamente attendibili».
Perché avete affidato alla Provincia e non al Comune l’iter per il termovalorizzatore di Salerno?
«Al sindaco Vincenzo De Luca non abbiamo mai fatto mancare il
nostro totale e incondizionato appoggio. Ma purtroppo, per una serie di
difficoltà oggettive, le scadenze non sono state rispettate. Così
abbiamo deciso di attenerci alla legge regionale che prevede per le
Province un ruolo diretto. La strada migliore per raggiungere
l’obiettivo è, comunque, la piena collaborazione istituzionale tra gli
enti».
Oltre un miliardo di euro di debiti in 15 anni. Gli enti locali saranno in grado di sostenere questi costi?
«Per troppo tempo sono stati spesi fiumi di soldi scaricando sugli
altri le responsabilità. Ora questa stagione è finita. Affidiamo al
territorio un sistema sano e redditizio, non più in perdita, e
istituiamo una struttura stralcio per il pregresso».
Un altro nodo cruciale riguarda il destino dei lavoratori.
«Sono grato a ognuno di loro per il senso di responsabilità dimostrato
in questi mesi. Una fiducia che abbiamo ricambiato in pieno: verranno
assunti tutti, infatti, nelle nuove società provinciali».
Sono ore decisive per i sindaci inseriti nella black list.
«L’ultima parola spetta al ministro dell’Interno che, anche nel mese di
gennaio, ha la possibilità di commissariare i Comuni inadempienti, se
necessario andando oltre le nostre indicazioni. Il punto è che oggi non
ci sono più alibi per nessuno. Gli impianti funzionano regolarmente, il
sistema è collaudato e affidabile: si tratta solo di raccogliere
quest’eredità portandola avanti con impegno, determinazione,
trasparenza e rigore».
Gli enti locali saranno all’altezza della sfida?
«Non sono preoccupato. La nuova classe dirigente sarà certamente in
grado di occuparsi dello smaltimento dei rifiuti, come del resto
avviene in tutte le altre regioni».
Napoli sta tentando lo sprint per raggiungere il 25% di differenziata.
«Con il nuovo amministratore delegato, Daniele Fortini, l’Asìa ha
compiuto significativi passi in avanti. Anche per questo abbiamo
scommesso sull’azienda affidandole la progettazione del
termovalorizzatore cittadino e la gestione di due Stir. È evidente che
bisognerà continuare lungo questa strada perché Napoli, come tutti gli
altri Comuni, è soggetta alla spada di Damocle del commissariamento».
C’è il rischio che, con il ritorno alla normalità, le ecoballe non vengano smaltite?
«Il pericolo esiste, inutile negarlo. Ma da oggi noi non scompariamo,
restiamo in campo e vigiliamo. Nel 2010 speriamo partano i lavori per
gli impianti di Napoli e Salerno che, con Acerra, potranno bruciare le
ecoballe: l’obiettivo è realizzare subito un cronoprogramma con la
collaborazione di tutti».
In tanti pensano a lei come al candidato governatore del Pdl.
«Ciò che ho fatto per Napoli e la Campania è solo un piccolo atto
d’amore nei confronti di una terra che adoro. Ho lavorato da
sottosegretario gratuitamente e senza secondi fini, come la candidatura
a sindaco o a governatore. Aver risolto questa emergenza è dunque per
me la maggiore soddisfazione possibile».