Omar, un piccolo bimbo nomade di appena 13 mesi, è morto ieri in ospedale a Giugliano, nel napoletano. Il piccolo ha accusato i primi malesseri sabato scorso, vomito, nausea e dolori, ma è stato dimesso ben due volte. La prima dimissione è stata all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, dove il bambino è stato mandato a casa con una terapia, e poi al Moscati di Aversa, accompagnato in un secondo momento dai genitori dato che i sintomi di malessere persistevano, ed anche qui lo stesso iter. Ieri mattina Omar continuava a peggiorare, così è stato trasportato all’ospedale di Giugliano, ma purtroppo le sue condizioni erano disperate e dopo pochi minuti dall’arrivo al nosocomio perde la vita. I genitori hanno denunciato i tre ospedali affermando che il figlio non sarebbe stato sottoposto a cure adeguate perché rom. Sulla vicenda la Procura di Napoli ha aperto un’indagine. Adesso sarà l’autopsia a stabilire se il bimbo rom sia morto per responsabilità dei sanitari che lo avevano visitato e dimesso dai due precedenti presidi ospedalieri o per altre cause.
“Quanto è accaduto ci ha indignati – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori.it -. Aldilà delle accuse di discriminazione fatte dai genitori del povero Omar, è uno scandalo che i medici di tre nosocomi diversi non si siano immediatamente accorti della gravità della situazione. In Italia, purtroppo, leggerezze ed errori medici sono sempre più frequenti e stanno letteralmente rovinando la Sanità causando centinaia di vittime! E’ giusto che la Procura faccia le sue indagini per scoprire le eventuali responsabilità dei medici. Ci domandiamo, però, come mai il bimbo non sia stato preso in tempo nonostante le visite mediche a cui si era sottoposto ed i continui malesseri che manifestava. Che si faccia chiarezza su quanto è accaduto. Se fosse appurata la colpevolezza dei dottori, per di più dettata da sentimenti razziali, chiediamo il massimo della pena”.