Biotestamento, ddl alla Camera
Il disegno di legge sul testamento biologico approda in Aula alla Camera e si
annuncia scontro. Il voto finale è slittato all’ inizio di aprile. Sul tavolo
due i nodi ‘caldi’: obbligo di alimentazione e idratazione del paziente, e la
relazione col medico, che non è vincolato a seguire le dichiarazioni anticipate
di trattamento (Dat). Il testo che la Camera si appresta ad esaminare è stato
modificato rispetto a quello del Senato, e dovrà dunque tornare a Palazzo Madama
per il via libera definitivo. Intanto Radicali, Associazione Luca Coscioni e
Lista Bonino-Pannella annunciano per domani un presidio a Piazza Montecitorio
“per fermare la legge contro il testamento biologico”.
DDL IN AULA ALLA CAMERA. RIPRENDONO DUELLI
di Silvia
Gasparetto
Dopo quasi due anni dal primo via libera del Senato e una
settantina di sedute in commissione Affari Sociali alla Camera, il ddl sul
testamento biologico approda domani nell’Aula di Montecitorio. Il voto finale è
slittato all’inizio di aprile, quindi ci sarà tempo per emendamenti e
‘strategie’ parlamentari, ma già si assiste a una sorta di ‘tutti contro tutti’.
E i nodi su cui più alto è il livello dello scontro restano quelli dell’obbligo
di alimentazione e idratazione del paziente, e la relazione col medico, che non
è vincolato a seguire le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat). La
maggioranza va avanti, decisa a portare a casa il provvedimento per evitare
altre “derive” della magistratura. Ma anche se il fronte è compatto sulla
“difesa della vita”, non sono pochi i distinguo che si sono levati nelle ultime
settimane, a partire da un editoriale di Giuliano Ferrara, seguito dalla presa
di posizione del ministro della Cultura, Sandro Bondi, sull’opportunità di una
legge.
In ogni caso i numeri non dovrebbero mancare, perché l’Udc ha già
dichiarato il suo sostegno al disegno di legge, anche se presenterà alcuni
emendamenti “migliorativi” del testo. Modifiche sulle quali il governo, per voce
del sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, non ha escluso che la
maggioranza potrebbe convergere. Dal canto suo l’Api lega il suo sì
all’approvazione di alcuni correttivi. Mentre i cattolici del Pd, Beppe Fioroni
in testa, si sono alla fine posizionati sul “meglio nessuna legge” di quella
proposta dalla maggioranza, stesso approdo del gruppo al completo, anche se per
motivazioni diverse. Se il segretario dei democratici Pier Luigi Bersani, ha
parlato infatti di “legge che non è matura”, motivo per il quale il gruppo
chiederà la sospensiva (cioé il ritorno del ddl in commissione per un ulteriore
approfondimento) per i cattolici del suo schieramento invece il ddl va fermato
perché così com’é potrebbe aprire la strada “all’eutanasia passiva”. Anche l’Idv
tenterà di sbarrare il passo al ddl presentando una mozione di minoranza e la
pregiudiziale di costituzionalità. Pregiudiziale preannunciata anche dai
Radicali che, insieme ad Associazione Luca Coscioni e Lista Bonino-Pannella,
protesteranno, con un sit-in, domani, davanti a Montecitorio. Fli, infine,
proverà invece la strada di un unico emendamento che riscrive in toto il
provvedimento in chiave ‘soft law’. Tutte le ‘armi’, parlamentari insomma, sono
in campo, per cercare di fermare il provvedimento attirando i potenziali
‘incerti’ della maggioranza. In particolare, sono le terapie e il fatto che le
Dat non siano vincolanti a dividere le posizioni in campo. Il testo che la
Camera si appresta ad esaminare è stato modificato rispetto a quello del Senato,
e dovrà dunque tornare a Palazzo Madama per il via libera definitivo.
Ecco i punti principali del provvedimento:
– ALIMENTAZIONE
E IDRATAZIONE: il testo prevede che non possano mai essere sospese, perché
considerate ‘sostegno vitale’ e non ‘terapie’, tranne quando “non più efficaci o
non adeguati alle condizioni di vita del paziente” (‘eccezioné introdotta alla
Camera).
– DAT: sono dichiarazioni anticipate di trattamento del
paziente in previsione di una futura perdita della capacità di intendere e
volere. Prevedono la nomina di un fiduciario. Non sono obbligatorie e durano 5
anni; non sono vincolanti.
– MEDICO: non è obbligato a seguire le
Dat, ma le valuta “in scienza e coscienza”. In caso di controversia col
fiduciario, si avvarrà del giudizio di un collegio medico, anche questo non
vincolante (altra modifica introdotta).