Black-out Napoli: niente rimborsi perché è durato ‘solo’ 7 ore e 30 minuti! Intanto controlli sugli alimentari andati a male
C’è imbarazzo nella sede di Terna: bisognerebbe spiegare a 150mila
napoletani cosa è successo mercoledì mattina quando sono rimasti senza
corrente per sette ore. Ma la vicenda ha contorni sfumati anche per
loro che gestiscono il servizio di tensione a 220mila volt, per cui non
hanno ancora nulla da spiegare ai napoletani e l’ufficio relazioni
esterne chiede tempo.
Squadre di operai si sono sparpagliate per la
città in cerca del guasto che ha messo in ginocchio Napoli, seguendo un
percorso di quattro chilometri di cavi e facendo «saggi» per capire da
quale punto in poi la corrente è saltata. Erano andati a colpo sicuro
l’altra sera in viale Gramsci, ritenendo che i lavori in corso su
quella strada avessero potuto causare il guasto. Invece sono stati
costretti ad andare oltre perché, nei pressi di quel cantiere, non è
stato trovato nulla di rotto, nemmeno un cavo scalfito. A viale Gramsci
lavora l’Arin per i sottoservizi della metropolitana in costruzione.
L’azienda idrica già ieri mattina smentiva l’ipotesi di coinvolgimento
nel guasto alla rete elettrica, e la conferma è arrivata anche dalla
sede di Terna: «Siamo andati lì per cominciare a cercare la causa del
guasto, non perché eravamo convinti che fossero loro i responsabili».
Chiarito che la responsabilità non è del cantiere Arin di viale
Gramsci, resta ancora il mistero sulle cause del black out.
Evidentemente Terna resta convinta che il problema sia legato ai lavori
che si svolgono in città, tant’è vero che ieri ha effettuato anche
saggi nella galleria della Vittoria, dove operai della Anm sono stati
impegnati nella ripavimentazione fino alla settimana scorsa.
Il lungo
disagio provato dai cittadini, probabilmente non potrà essere
rimborsato. Le ultime direttive prevedono che, per far scattare i
rimborsi, il black out debba superare le otto ore: quello di mercoledì
è stato ai limiti delle sette ore e mezza.
La lunga assenza di
corrente, oltre ai disagi provocati alle attività commerciali e ai
trasporti, ha anche messo in allarme il Nas dei carabinieri che ha in
animo di effettuare un capillare controllo nei negozi di alimentari e
nei supermercati. Uomini del Nucleo Antisofisticazione, comandato dal
colonnello Ernesto De Gregorio, in squadre miste con personale del
comando provinciale dell’Arma, verificheranno lo stato di conservazione
degli alimenti. Particolare attenzione sarà rivolta ai surgelati che,
durante le lunghe ore di mancanza di corrente, potrebbero essere
arrivati al di sopra della temperatura minima consentita, per poi
ricongelarsi. Campioni di tutti gli alimenti «sospetti», saranno
prelevati ed inviati all’Asl per le analisi di rito. Se venissero
riscontrate anomalie nella conservazione, i responsabili dei punti
vendita rischierebbero una denuncia penale e la merce verrebbe
sottoposta a immediato sequestro. I controlli andranno avanti per molti
giorni, fino a coprire la totalità degli esercizi commerciali coinvolti
nel black out.