Bloccato traffico rifiuti pericolosi in Campania
I carabinieri di Ariano Irpino, in provincia di
Avellino, hanno arrestato due persone ritenute responsabili di aver
trasportato rifiuti domestici ingombranti, speciali e pericolosi in
assenza di autorizzazioni. L’attività ha consentito di bloccare un
autocarro con a bordo due persone provenienti dalla provincia di
Foggia. I carabinieri della stazione di Castel Baronia già in passato
avevano arrestato persone che trasportavano rifiuti pericolosi e
speciali dalla Campania alla Puglia, utilizzando come itinerari
l’Autostrada 16 e quindi il Casello di Vallata e la Strada Provinciale
“ex SS91 Bis” che collega la Campania alla Puglia e che è la strada
percorsa dai compattatori diretti alla discarica di Savignano Irpino.
Dopo una serie di servizi di osservazione e controllo svolti in abiti
civili e di posti di controllo attuati in prossimità del casello
autostradale di Vallata, i carabinieri hanno notato un autocarro che
con il cassone totalmente vuoto, è transitato per il casello
autostradale di Vallata proveniente dalla Puglia. A quel punto i
carabinieri hanno pedinato il mezzo con l’utilizzo di numerosi
equipaggi, e dopo un paio di ore hanno fermato nel comune di San Sossio
Baronia l’autocarro Fiat Iveco con a bordo due persone residenti nel
foggiano.
I militari hanno accertato che l’autocarro conteneva circa dieci
quintali di rifiuti pericolosi, domestici ingombranti e speciali. I
due, privi di qualsiasi autorizzazione, sono stati così arrestati in
virtù della recente legge 210 del 31 dicembre 2008 che reca misure
straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello
smaltimento dei rifiuti nella regione Campania. D.M. 39enne e L.N.
27enne, con precedenti di polizia, dopo l’arresto sono stati tradotti
presso la casa circondariale di Ariano Irpino.
L’autocarro, con i rifiuti trasportati, è stato sequestrato dai
carabinieri che hanno avviato anche le procedure per lo smaltimento del
carico ritenuto molto pericoloso: infatti nel mezzo erano presenti
filtri di olio esausti, parti di marmitte, vari pezzi meccanici di
autovetture, dischi e pasticche per freni di veicoli, lavatrici, lastre
in eternit, pneumatici ed altro materiale ferroso. Le indagini sono
coordinate dal procuratore capo di Ariano Irpino Luciano D’Emmanuele e
dal sostituto Michela Palladino.