BOLLETTA ENEL – IN QUALI CASI SPETTA IL RIMBORSO RETROATTIVO
Sono stati segnalati alla redazione di NOI CONSUMATORI alcuni casi di utenti italiani che per anni si erano visti attribuire dall’Enel la categoria di clienti commerciali, mentre erano solo privati cittadini con le loro famiglie. A quanto risulta, il fenomeno sarebbe accaduto già da tempo, con la conseguenza che la compagnia elettrica ha applicato a molte famiglie le più alte tariffe spettanti agli utenti delle attività commerciali.
In tutti questi casi l’Enel o comunque il fornitore di elettricità è tenuto a rimborsare le maggiorazioni indebitamente percepite sulle tariffe e la retroattività vale fino a 10 anni.
Ma come fare ad accorgersi quale categoria di tariffe è stata applicata alla nostra bolletta e se, quindi, rientriamo fra coloro che possono chiedere il rimborso?
Leggete attentamente le vostre caratteristiche utente indicate nella bolletta e controllate se la categoria nella quale siete inseriti è indicata con la sigla D2 oppure D3. La prima è quella relativa ai consumi per uso domestico e non supera, pertanto, i 3 Kwatt. La dicitura D3 è invece ‘mista’, riguarda cioè sia l’uso domestico, se superiore ai 3 Kwatt, sia l’uso commerciale. Se vi ritrovate ‘etichettati’ come consumatore D3 ed avete mantenuto il consumo previsto entro i 3 KW, allora scoprirete che avete pagato con una tariffa superiore di ben il 30% rispetto a quella che vi compete in quanto utenti privati.
In tal caso avete il diritto di spedire una raccomandata all’Enel chiedendo la modifica del tipo di contratto ed il rimborso con effetto retroattivo fino ad un massimo di 10 anni