BOLLO AUTO – PIOVONO A NATALE LE CARTELLE EQUITALIA
Se vi stanno arrivando a casa, come avviene in questi giorni a migliaia di automobilisti, cartelle Equitalia per bollo auto, o solleciti di pagamento, ecco quello che c’è da sapere su questa tassa.
La prima cosa da ricordare è di prestare occhio a date e prescrizioni. Buona parte delle notifiche arrivate in questo periodo sono infatti già cadute in prescrizione, ma il fisco le manda ugualmente e tanti ignari contribuenti alla fine le pagano.
Occhio dunque ai tempi: perché sia valida, la cartella esattoriale deve essere notificata entro due anni da quando è stato consegnato il ruolo da parte dell’ente
titolare del tributo, generalmente i Comuni. Per prima cosa bisogna perciò controllare tale data, che viene riportata sulla stessa cartella esattoriale.
Se questo termine era stato rispettato, c’è sempre la possibilità che la cartella sia ugualmente andata in prescrizione: ciò avviene nel caso in cui siano trascorsi più di tre anni dall’anno successivo a quello in cui il bollo scade senza che Equitalia abbia notificato la pretesa. Molti fermi auto o pignoramenti scattati in simili condizioni temporali sono in realtà nulli, eppure sono stati eseguiti.
Ricordiamo però che Equitalia può interrompere tale termine dei tre anni con una notifica o sollecito. Tuttavia molto spesso il contribuente non ha ricevuto tali atti e in questo caso scatta effettivamente la prescrizione: nulla è dovuto. Le cartelle vanno impugnate dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale.
NOI CONSUMATORI invita i contribuenti a verificare presso le sue sedi o sportelli aperti in tutta Italia termini e scadenze dei tributi, anche del bollo auto.
La mappa completa delle sedi NOI CONSUMATORI con tutti i recapiti è consultabile sul sito www.noiconsumatori.it.