Boom di pignoramenti, in svendita le case degli americani
La crisi dei mutui non si ferma. Gli americani che non riescono a far fronte al pagamento delle rate del mutuo sulla propria casa, in particolare se i tassi sono variabili, sono sempre più numerosi e il risultato è un’impennata delle sentenze di pignoramento di immobili. Nel terzo quadrimestre del 2007, sono 635.159 i casi registrati, il 30% in più rispetto al quadrimestre precedente e il doppio di quanto avveniva nello stesso periodo del 2006. Un proprietario ogni 196 si trova ad affrontare notifiche per inadempienza, vendite all’asta o il riacquisto dell’immobile da parte della banca che ha concesso il mutuo. A rendere noti i dati è la californiana RealtyTrac, società che raccoglie informazioni sui casi di pignoramento negli Stati Uniti: dalle statistiche elaborate emerge un panorama sconfortante, in cui spicca il caso del Nevada, dove un proprietario su 61 perde la propria abitazione. Ma in tutti gli stati, ad esclusione di Kentucky, New Mexico, Oklahoma, South Dakota e Utah, la tendenza è all’aumento dei pignoramenti. Una situazione che sta rendendo più grave la recessione del mercato immobiliare americano, perché immette una quantità eccessiva di case su un mercato in cui le vendite e i prezzi sono già in caduta libera: l’attuale “scorta” di case non vendute è sufficiente per più di dieci mesi, evento che non si verificava da otto anni a questa parte, mentre a partire dal mese di agosto i prezzi degli immobili hanno continuato a scendere in almeno 20 aree metropolitane degli Stati Uniti.