Borse, Tokyo provoca effetto domino. Piazze europee e Wall Street a picco
La Borsa di Tokyo trascina verso il basso i mercati del Vecchio Continente. Sulla scia della piazza asiatica, che ha visto l’indice Nikkei piombare a picco del 10,55%, le Borse mondiali hanno seguito con ribassi a catena. L’ultima in ordine di tempo è Wall Street, che procede in forte calo. Prima di stabilizzarsi intorno a un -2%, il Dow Jones è arrivato a perdere il 2,45% a 11.699,81 punti, il Nasdaq il 2,89% a 2.623,19 punti, lo S&P 500 il 2,76% a 1.261,03 punti. Il Nasdaq ha di fatto bruciato i guadagni 2011. A ruota della Borsa Usa, tutti i maggiori mercati registrano pesanti cali: a Milano il Footsie-Mib accelera i ribassi al 3,05%. La flessione più pesante coinvolge Francoforte che cede il 5%, Parigi il 4%, Londra il 2,6%. A zavorrare gli indici è l’aggravarsi della crisi alle centrali nucleari giapponesi danneggiate dal cataclisma della scorsa settimana. Il dramma del Giappone si è fatto sentire anche sugli altri mercati della regione asiatica, che invece ieri avevano in molti casi segnato recuperi. La cinese Shanghai ha chiuso al meno 1,41%, Hong kong con un -2,86%, Seul -2,40% E un pesante contraccolpo si profila anche oltre atlantico, dove i contratti Futures sui maggiori indici di Wall Street segnano netti ribassi, quelli sul Dow Jones un -1,90%, i Futures sul Nasdaq -2,12%. Ripiegano, ma non crollano i prezzi del petrolio: a Londra il barile di Brent si attesta a 111,9 dollari, mentre questo segmento vede notizie contrastanti. Un possibile rallentamento della ripresa
globale dovuto al Giappone frenerebbe la domanda di greggio, ma proprio oggi l’Aie ha ritoccato al rialzo le previsioni sul fabbisogno globale mentre la produzione della Libia appare quasi arrestata del tutto. Infine l’euro segna un lieve calo sul mercato dei cambi, a quota 1,3884 dollari. Un altro effetto della crisi giapponese potrebbe essere il congelamento dei tassi nell’Ue annunciato come probabile dalla Bce per il mese di aprile. I tassi di mercato monetario, infatti, a causa della catastrofe, puntano decisamente in basso. “Le aspettative stanno cambiando, i tassi stanno scendendo rapidamente, basta guardare il future dell’euribor a 3 mesi, il 4 di marzo viaggiava a 1,38 oggi all’1,28”, commenta un operatore. Significativa anche la flessione dell’eonia/swap, il principale indicatore delle aspettative di politica monetaria. Il tasso a tre settimane, quindi per una scadenza coincidente con la prossima riunione della bce, oggi quota lo 0,694% da 0,722%, quello a 4 settimane è sceso da 0,739 a 0,715. Sull’interbancario il tasso euribor a tre mesi è sceso da 1,174% a 1,167%.