Brevetto unico europeo: bocciato il ricorso dell’Italia e della Spagna
È sempre più concreta per l’imprenditoria italiana, sempre in prima linea quanto a creatività ed innovazione, l’opportunità di beneficiare del nuovo sistema europeo di tutela delle invenzioni industriali. Dopo anni di lungaggini burocratiche, i consulenti in proprietà industriale presto potranno proporre un nuovo e più snello sistema di tutela, valevole in tutto il mercato comune europeo: l’European Patent che andrà a sostituire gli attuali brevetti nazionali, trovando riconoscimento ed applicazione automaticamente in tutto il territorio dell’UE.
Benefici stimati dagli addetti ai lavori: abbattimento dei costi di registrazione dell’invenzione industriale con diminuzione delle spese di traduzione ed azzeramento di quelle di convalida a livello nazionale.
A livello di Governo centrale non sono mancate tuttavia polemiche sulla nuova regolamentazione brevettuale: la richiesta di brevetto e la relativa documentazione potranno essere presentate solo in francese, inglese o tedesco, ad esclusione dell’italiano e dello spagnolo. Critiche a nostro avviso non giustificate, visto il comune corrente utilizzo delle lingue prescelte negli studi di professionisti specializzati in materia brevettuale.
Come noto, l’Italia e la Spagna si erano già ribellate a quella che a loro avviso era una discriminazione linguistica facendo ricorso alla Corte di Giustizio UE. Tale ricorso, come era logico attendersi, è stato tuttavia di recente respinto.
Secondo le motivazioni della pronuncia della Corte di Giustizia: “alla luce dell’impossibilità per gli Stati membri di pervenire a un regime comune entro un termine ragionevole, la decisione impugnata contribuisce al processo di integrazione europea e non arreca pregiudizio al mercato interno ne’ alla coesione economica, sociale e territoriale dell’Unione”.
Il Governo italiano ha incassato il colpo e sta fortunatamente valutando ancora la possibilità di aderire alla cooperazione rafforzata ed al brevetto unico europeo – “possibilità sempre rimasta aperta” – mostrando il pieno rispetto per il decisum della Corte: “riteniamo che il ricorso presentato abbia dato modo alla Corte di Giustizia di chiarire alcuni aspetti essenziali circa l’esercizio della cooperazione rafforzata prevista dal Trattato che necessitavano di un adeguato approfondimento”. D’altra parte, già nel dicembre 2011 l’Italia aveva aderito al negoziato per la creazione di un Tribunale Unitario dei brevetti, del cui Trattato istitutivo è stato poi uno degli Stati membri firmatari fondatori.
Attendiamo dunque con fiducia la fine della patriottica querelle per poter finalmente proporre alle innovazioni ed alle idee creative dei nostri imprenditori uno strumento di tutela agile, snello ed efficace.
A cura di Studio Legale Di Vizio & Venezia – GEIE Eurolawyers – UBE ed audit aziendale – Sede affiliata NOI Consumatori Cassino – [email protected]