Buche in città, aumentano gli incidenti
Buche, pavimentazione ko, sampietrini distrutti e tombini sporgenti. Attraversando l’Italia da Nord a Sud ci si accorge che è un problema comune. Le strade dei principali capoluoghi del nostro Paese si presentano gravemente dissestate. Uno spaccato d’Italia che evidenza le difficoltà delle amministrazioni pubbliche nel risanamento e nella manutenzione cittadina. I bilanci sono perennemente in rosso a causa della crisi economica e le strade vengono completamente abbandonate. Ed a pagarne le conseguenze sono i cittadini. Aumentano vertiginosamnete, infatti, i numeri degli incidenti stradali causati dalla cattiva o assente manutenzione stradale. Il 2009 ha visto in materia di sinistri nelle strade cittadine un incremento a due cifre rispetto al 2008. La prima città in classifica è Roma con: 4.350 sinistri nel 2009 – +4% rispetto al 2008 – di cui, circa 3mila per buche. Milano non se la passa meglio, 3.323 incidenti che registra un netto +44,8% rispetto al 2008, di cui il 37 % solo di incidenti causati da buche. Seguono Bari con 2.800 incidenti (+16,7% rispetto al 2008), Napoli con 2655 (dati registrati fino a febbraio 2009) Genova con 1.351, Torino con 1.215, Cagliari con 172, Bologna con 380 e Trieste con 116.
Gli incidenti dovuti alle buche ed agli avvallamenti del manto stradale procurano sia danni materiali relativi ai cerchioni e agli ammortizzatori delle automobili, a cui i cittadini devono provvedere di tasca propria, sia danni fisici in quanto sono centinaia le persone che cadono dal motorino o dalla bicicletta o inciampano facendo semplicemente una passeggiata. A Napoli, ad esempio, sono innumerevoli i cittadini che hanno subito fratture e che hanno avanzato richieste di risarcimento al Comune partenopeo.
Di fronte a questo degrado tutto italiano le amministrazioni sborsano premi per centinaia di migliaia di euro per la responsabilità civile verso terzi (Rct).
Ma qual è il problema di fondo?
“Sicuramente la mancata manutenzione stradale è dovuta alle difficoltà nel reperimento delle risorse economiche – spiega l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori -. Gli interventi non vengono effettuati perché sono troppo costosi ed allora le amministrazioni pubbliche puntualmente, per risparmiare, adottano la politica del ‘rappezzare’. Invece di agire sul problema con interventi strutturati e mirati e di piccola portata, si pensa bene di stendere nuove colate di asfalto – che costa di meno – sulle carreggiate ko, senza risolvere nulla. A Napoli la situazione è ancor più critica perché l’asfalto usato a mò di tampone distrugge e ricopre i bellissimi ed unici sampietrini, di origine vulcanica, che tutte le città ci invidiano. Ma, mentre a Roma il sindaco Alemanno fa sapere che 108 milioni saranno destinati al cosiddetto ‘piano anti-buche’, a Napoli la questione è da mesi in fase di stallo. Eppure all’inizio del 2010 fu stanziato un milione di euro per risolvere la questione della cattiva gestione delle strade – il Comune annunciò che il nuovo appalto sarebbe dovuto partire il 1 marzo – e furono comunicati interventi su oltre 200 buche. Ma fino ad oggi risulta che sono spesso gli stessi commercianti e residenti a ‘tappare’ con mezzi propri le grosse voragini cittadine. Da sempre NoiConsumatori – conclude Pisani – assiste e difende i cittadini che hanno subito danni a causa della cattiva manutenzione stradale e li affianca nel chiedere il risarcimento danni al Comune”.