«Buco» Regione Campania, manovra choc Stop a delibere e dirigenti
NAPOLI
(26 maggio) – Un piano di rientro per riordinare i conti dopo lo
sforamento del patto di stabilità; annullamento degli atti adottati
dalla giunta Bassolino con i quali si violava il patto e trasmissione
delle delibere alla Corte di Conti; revoca degli incarichi
dirigenziali; ripristino della norma che prevede l’impignorabilità dei
beni delle Asl: sono i principali punti del maxi-decreto approvato ieri
sera dal governo e che toccano la Campania.
«Buco» Regione Campania, via i dirigenti del dissesto e stop alle delibere: sei d’accordo o no?/ VOTA
La conferma l’ha data il sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino.
In mattinata la manovra era stata illustrata a Stefano Caldoro, a
Palazzo Chigi per l’incontro tra le Regioni e il ministro Tremonti. È
una manovra di lacrime e sangue per gli enti locali perchè il conto da
pagare è salato e cade in buona parte sulle Regioni, alle quali vengono
chiesti tagli per oltre dieci miliardi in due anni (2011 e 2012). Il
quadro è ovviamente ancor più complesso in Campania dove la criticità
riguarda sia il bilancio che la sanità.
Nel testo si prevede che «gli atti adottati dalla giunta regionale o
dal consiglio regionale durante i dieci mesi antecedenti alla data di
svolgimento delle elezioni regionali, con i quali è stata assunta la
decisione di violare il patto di stabilità interno, sono annullati
senza indugio dallo stesso organo» e le delibere vengono trasmesse alla
Corte dei Conti. Inoltre «i conferimenti dirigenziali a personale
esterno all’amministrazione regionale e i contratti di lavoro a tempo
determinato, di consulenza, di collaborazione coordinata e
continuativa» vengono «revocati di diritto», senza che ci siano
indennizzi per le prestazioni non ancora effettuate.
Il presidente Caldoro, in quanto commissario, predispone un piano di
rientro e lo sottopone al vaglio del Tesoro che, d’intesa con la
Regione, nomina uno o più commissari per l’attuazione del piano. Sulla
necessità di un piano di rientro sulla falsariga del Patto della Salute
era stato lo stesso governatore a insistere.
La Regione, ed è l’unico margine consentito, può effettuare assunzioni
a tempo determinato e collaborazioni nei limiti stabiliti dal piano. Va
detto che, al di là di quanto previsto nella manovra, Caldoro
attraverso gli uffici aveva già attivato le procedure per valutare
quali incarichi potessero essere revocati. Uscita dalla porta per un
emendamento presentato dal Pdl lo scorso dicembre nel decreto
mille-proroghe, rientra dalla finestra la norma sulla impignorabilità
dei beni.
Una norma necessaria per evitare il blocco degli stipendi dei
dipendenti delle Asl, come avvenuto lo scorso mese alla Napoli 1 in
seguito alla notifica di una serie di ordinanze di pignoramento. Il
provvedimento è valido per le Regioni commissariate fino al 31 dicembre
2010. La manovra conferma la prosecuzione del piano di rientro.