Buone notizie per i possessori di vecchie lire
Da oggi è possibile cambiare presso gli sportelli della Banca d’Italia le banconote e le monete delle vecchie lire che tanti italiani hanno ancora nelle loro case. A stabilirlo è stata la Corte Costituzionale con la sentenza 216/2015, che ha inflitto un duro colpo alla decretazione d’urgenza con cui il Governo Monti aveva escluso fin dal 2011 gli italiani da tale possibilità, benché la norma originaria desse tempo fino a febbraio del 2012.
«Nemmeno la sopravvenienza dell’interesse dello
Stato alla riduzione del debito pubblico, alla cui tutela è diretto
l’intervento legislativo nell’ambito del quale si colloca anche la norma
denunciata – si legge nel provvedimento della Consulta – può costituire adeguata giustificazione di un intervento così
radicale in danno ai possessori della vecchia valuta, ai quali era stato
concesso un termine di ragionevole durata per convertirla nella nuova».
E ancora: «Nel
caso in esame non risulta
operato alcun bilanciamento fra l’interesse pubblico
perseguito dal legislatore e il grave sacrificio imposto ai possessori di
banconote in lire, dal momento che l’incisione con effetto immediato delle
posizioni consolidate di questi ultimi appare radicale ed irreversibile, nel
senso che la disposizione non lascia alcun termine residuo, fosse anche minimo,
per la conversione».
Erano stati finora violati – bacchettano i giudici – gli articoli 3 e 97 della Costituzione, in contrasto con il
principio di affidamento e di certezza del diritto, perché quel decreto Monti aveva disposto una
vera e propria estinzione, «con decorrenza immediata», del diritto di
convertire in euro le banconote, i biglietti e le monete in lire ancora in
circolazione, anticipando di poco meno di tre mesi la scadenza del termine di
prescrizione, originariamente fissata al 28 febbraio 2012.
Secondo dati resi noti dalla Banca d’Italia, fino a tutto il 2010 erano rimasti privi di conversione in euro circa 2.600 miliardi di vecchie lire in
banconote, senza contare le monete metalliche, di cui non si conosce con precisione la quantità, ma che si ritiene comunque assai ingente.
Ora per i possessori di lire questo importante spiraglio, ma bisogna affrettarsi, c’è tempo tre mesi per l’ultima conversione in euro. E i valori in circolazione – secondo stime attendibili – sarebbero compresi intorno ad oltre un miliardo di euro.