C-day, il pm Ingroia nel mirino del Pdl. Ma Alfano: No a provvedimento disciplinare
”Questo magistrato deve dimettersi”, titola in apertura ‘Il Giornale’ con tanto di foto in primo piano del pm Antonio Ingroia . ”Fa politica, intervenga il Csm” rilancia il Pdl con Fabrizio Cicchitto. E’ polemica sulla partecipazione del magistrato siciliano Ingroia alla manifestazione di sabato a Roma in difesa della Costituzione. ”Ormai è un personaggio politico di prima fila – attacca il presidente dei deputati Pdl – e rappresenta una contraddizione devastante per l’equilibrio del sistema. Ci auguriamo che quanto prima, magari fra una pratica a tutela e l’altra, il Csm si occupi di questo caso gravissimo”. Chiamato in causa il vicepresidente del Csm Michele Vietti pur preferendo non esprimersi nel merito di questa vicenda, ”visto che presiedo la sezione disciplinare”, raccomanda ”prudenza ed equilibrio a tutti, sia ai magistrati, sia alla politica, sia ai giornalisti”. In generale comunque, afferma Vietti a SkyTg24, “la situazione è tale che si debba consentire a tutti di dire ciò che pensano su questa riforma che incide molto sull’attività dei magistrati”. Cauto il ministro della Giustizia Angelino Alfano che dice no ad un provvedimento disciplinare e invita la politica a ”non farsi prendere da un eccesso di passione” visto che in questo momento cè in ballo la riforma della giustizia che ”necessita di tenacia e perseveranza”. “Figuriamoci se comincio un provvedimento disciplinare contro il pm Ingroia – ha detto il Guardasigilli ospite di Lucia Annunziata – non esiste per quanto mi riguarda. Io non chiederei mai a un magistrato di dimettersi”. “Il dottor Ingroia ha scelto di scendere in piazza in una manifestazione contro il Governo, questo – ha proseguito – attiene alla considerazione che ha di se stesso e del suo ruolo di magistrato. Il Presidente della Repubblica e quello della Cassazione hanno sempre detto che i magistrati debbono essere indipendenti ed anche apparirlo. Quando Ingroia venne nominato Procuratore aggiunto a Palermo, furono presentati tanti ricorsi ed io scelsi di nominarlo ugualmente. In questo momento la politica non deve farsi prendere da un eccesso di passione, la riforma della giustizia necessita di tenacia e perseveranza”.