California, vietati i maxi schermi TV: consumano troppo
NEW YORK – Per uno che viene dal cinema è una specie di rivalsa.
Quanto inchiostro versato sul piccolo schermo che si mangiava quello
grande? E il boom dell’home-theatre che allontanava sempre di più dai
theatre veri, che qui sarebbero i cinema? Vendetta, tremenda vendetta.
La California di Arnold Schwarzenegger ha deciso: entro due anni i mega
televisori o sono ecologici o non sono ammessi più in casa. Sì, proprio
quelle meraviglie flat screen, a schermo piatto, che appese al muro
diventano finestroni su un mondo incredibilmente più bello di quello
reale, colori sempre vivi e HDTV, cioè tv ad alta definizione, versioni
al plasma, versioni Lcd o Lcd Led.
Dal 2011, dice il provvedimento che la California – prima al mondo –
varerà a novembre, i supertv dovranno rispondere a criteri di
eco-compatibilità e risparmio, che dal 2013 diventeranno ancora più
rigidi. Altrimenti, non se ne fa niente. Saranno anche bellissimi ma
sono troppo costosi per la bolletta energetica, soprattutto da 40
pollici in su – che è una misura media, lo schermo più piccolo è quello
da 19 pollici. Scrive il Los Angeles Times: non si capisce perché la
Stato avrebbe dovuto costruire nuove centrali per rispondere al
fabbisogno crescente di “American Idol”. Perché questa, sostengono gli
ambientalisti, era la prospettiva.
L’uso della tv si mangia già il 10 per cento dell’utilizzo energetico
in California, e la colpa è soprattutto di tv al plasma e Lcd, segmenti
che prima della recessione avevano tassi di crescita del 40 per cento
l’anno. Di crescita e di consumo. Il risparmio preventivo sui costi
della bolletta energetica è di 8,1 miliardi di dollari: un bel
risparmio per uno Stato che deve comunque ricorrere al 30 per cento di
importazione energetica.
Naturalmente ogni rivoluzione ha un costo e la preoccupazione dei
produttori è prevedibile. Secondo Doug Johnson, Consumer Electronic
Assn, l’asticella dei requisiti ambientali è troppo alta: un quarto
degli apparecchi sugli scaffali andrebbero rimossi, dice, il mercato ne
soffrirebbe, e per di più molti consumatori potrebbero sempre
acquistare gli schermi proibiti su Internet.
Con i nuovi standard, i televisori da 60 pollici (e dai 1000 ai 6000
dollari) in su sarebbero già fuorilegge. Ma molti esperti confidano che
i nuovi requisiti possano essere raggiunti in tempi brevi – sicuramente
entro due anni. Già adesso, spiegano, molti apparecchi, hanno diritto
al bollino “Energy Star”, che negli Usa contraddistingue i prodotti che
rispettano specifiche ambientali e di risparmio.
I più attivi sono quelli di Vizio, un’azienda che, guarda caso, è
californiana, e nel primo quadrimestre si è imposta come leader in
America sorpassando marchi storici, dalla Sony alla Samsung, con un
21,6 per cento di crescita all’anno. “Alcuni nostri Lcd rispondono già
agli standard più duri che verranno richiesti nel 2013”, giura il
cofondatore Kenneth R. Lowe.
I più spiazzati sembrano invece i consumatori: secondo un sondaggio
Zogby, il 57 per cento è contro la proposta. Ma davvero non sanno
quello che fanno: grazie alle politiche ambientaliste avviate dalla
metà dei 70, i consumi pro capite di energia dei californiani sono
rimasti bassi negli ultimi trent’anni, mentre la domanda nazionale è
cresciuta del 50 per cento. Per dare un’idea, il consumo pro capite in
California è di 0,10 dollari, nello spendaccione Vermont di 5,96 e la
media nazionale è di 1,24. Schwarzy può andare orgoglioso del suo
popolo. E poi tra due anni lì non potrà neppure sedere più.