Calo delle vaccinazioni – Quali i rischi?
Drammatica la flessione nel numero dei vaccinati in Italia, rischiamo gravi conseguenze. Così poche ore fa l’Istituto Superiore di Sanità lancia l’allarme sulla copertura, scesa al limite della soglia di sicurezza: sotto il 95% per polio, tetano ed epatite B, ma ancor peggio per morbillo, parotite e rosolia (86%), con un calo complessivo del 4% in un anno. Il pericolo, avverte l’istituto, è che tornino malattie ormai sconfitte, a partire dalla difterite (segnalato un caso in Spagna), o che diventino pericolose quelle più comuni (vedi il caso della bimba morta a Roma per le complicanze del morbillo).
L’allarme dell’Istituto, che invoca con urgenza l’approvazione da parte delle Regioni del Piano nazionale per le vaccinazioni, è stato rilanciato subito dall’Aifa, colosso del farmaco, e dai pediatri. Ma cosa c’è davvero dietro la disaffezione mostrata dagli italiani verso i vaccini?
Come scrive su Repubblica il giornalista scientifico Guglielmo Pepe, alla base di questo atteggiamento esiste la diffidenza – più che giustificata, aggiungiamo noi – ormai diffusa nei confronti di Big Pharma e dei suoi interessi. Che spesso sarebbero connessi all’allarme di massa. «Si può discutere sull’utilità delle vaccinazioni, in alcuni casi indispensabili – afferma Pepe – ma non si può, né si deve incutere paura nei cittadini. È un modo di operare che poi fa nascere molti
sospetti sugli interessi più o meno evidenti che stanno dietro le
vaccinazioni».
I messaggi sull’importanza delle vaccinazioni
dovrebbero essere disinteressati, scevri da possibili ritorni economici per chi lavora per
la sanità. Ma non è così. «Invece è noto – scrive il giornalista – che qualche medico viene finanziato da aziende
farmaceutiche per indurre e convincere le persone a vaccinarsi».
Auspichiamo che, come da più parti richiesto, ogni medico, ogni ricercatore renda
pubbliche le sue fonti di finanziamento. «Sarebbe il modo migliore per non
alimentare sospetti sulla corruzione, che nella sanità italiana è molto diffusa.
E nella stessa corruzione – conclude Pepe – potrebbero essere trovati quei miliardi che vengono
sottratti ai servizi e alle prestazioni di salute».
Insomma, vaccinazioni sì, ma solo secondo consiglio del proprio medico di fiducia. E niente campagne allarmistiche, per nulla disinteressate.