Campania, case fantasma: pronto condono per 200mila immobili. A Napoli il record
NAPOLI
(23 maggio) – Campania maglia nera per le case-fantasma. Su due milioni
di immobili mai denunciati agli uffici del Catasto, oltre 200mila si
trovano nella nostra regione. Per la precisione 208.409. Il secondo
posto spetta al Lazio (186.916), seguito da Puglia (154.085), Marche
(137.777) e Sicilia (121.913).
La regione più virtuosa è invece la Liguria, con 4.756 edifici non
dichiarati, ma si piazza bene anche il Molise (17.293). Numeri che
emergono dall’indagine capillare avviata dall’Agenzia del territorio su
indicazione del ministro dell’Economia Giulio Tremonti nell’ambito
delle misure anti-evasione. Le case-fantasma sono infatti immobili di
varia quadratura (ville, capannoni, mansarde) per i quali non si versa
un euro di tasse.
Da qui il pressing del governo per effettuare una mappatura aerea del
Paese, pronta dallo scorso mese di dicembre, attraverso migliaia di
fotografie. Proprio da questo monitoraggio emergono dati inquietanti
sulle città campane: in valore assoluto quella maggiormente fuorilegge
è Salerno, con 93.389 appartamenti non dichiarati. Sul podio salgono
Roma e Cosenza, seguite da Napoli (59.859) e Avellino (55.161).
Chiudono la classifica delle prime dieci posizioni altre cinque realtà
del Sud ovvero Lecce, Palermo, Catania, Bari e Potenza. Se si considera
la percentuale ogni 100 abitanti il primato negativo spetta ad Avellino
(con Viterbo, Potenza, Rieti e Cosenza), mentre per chilometro quadrato
Napoli batte di gran lunga tutti (51,3%). Basti pensare che, in questo
speciale elenco, il secondo posto è occupato da Varese con 29,9 locali
«misteriosi» per chilometro quadrato (quasi la metà del capoluogo
partenopeo).
Si piazzano quindi Avellino, Lecce e Latina. Sulle cifre record della
Campania pesa naturalmente il dilagante fenomeno dell’abusivismo
edilizio, che negli ultimi 30 anni ha devastato intere porzioni di
territorio provocando frequenti tragedie: è il caso, tra l’altro, dei
quartieri partenopei Pianura e Camaldoli, ma anche di Ischia e delle
Costiere amalfitana e sorrentina. Peraltro proprio a causa delle colate
di cemento il governo ha varato nelle scorse settimane un decreto legge
che ha bloccato le demolizioni (ma non quelle nelle zone vincolate)
avviate dalla Procura con la cabina di regia coordinata dal procuratore
generale Vincenzo Galgano.
Il provvedimento è ora all’esame del Parlamento per la conversione in
legge e vede in prima linea i senatori del Pdl Carlo Sarro e Vincenzo
Nespoli che puntano ad estendere alle zone vincolate il condono
edilizio contemplato dalla legge 326/2003. In merito alle case-fantasma
è invece in arrivo una sanatoria anti-sanzioni che dovrebbe consentire
al Tesoro di recuperare 1,5 miliardi di euro.
Si ragiona su tre strade: i trasgressori potrebbero regolarizzarsi
entro due mesi dall’entrata in vigore della norma versando solo le
imposte dovute negli ultimi due anni; in alternativa i proprietari «in
nero» avranno sei mesi di tempo ma in questo caso dovranno sborsare le
tasse dei cinque anni precedenti; infine chi non si metterà in regola
sarà costretto a versare anche le sanzioni. In due casi su tre, dunque,
non ci sarebbero penali.
Una soluzione che potrebbe essere accolta dagli enti locali, che
avrebbero così un beneficio diretto derivante dal pagamento delle tasse
per gli anni successivi. Accanto a ciò è allo studio un maxi-condono da
5 miliardi di euro, di cui vanno però ancora definiti tempi e criteri.
Cittadino esasperato E io che ho gia pagato il condono edilizio del 2003 con tanto di ricevuta pagando tutte le tasse possibili e immaginabili…continuando ancora a pagare…..e che dal comune di Gragnano mi e stato per adesso negato facendomi ancora pagare avvocati acc…perche far pagare tasse alle case fantasma quando poi non viene accettata la sanatoria?..si tratta sempre del solto pasticcio all’italiana? noi campani non siamo italiani?