Rapporto choc e diossina nel sangue dei napoletani e dei casertani. Un report che ha sconvolto i cittadini. In molti nei palazzi istituzionali ne erano a conoscenza. I risultati delle analisi del report Sebiorec, commissionato dalla giunta regionale nel 2007, sono stati resi noti alla Regione un anno fa ma in merito l’ente non ha fatto trapelare nulla. E proprio un anno fa l’assessore regionale all’ambiente, Giovanni Romano, prometteva che i risultati del rapporto sarebbero stati diffusi pubblicamente entro il 13 ottobre 2010.”Ci sono problemi di editing del rapporto finale – hanno fatto sapere poi i responsabili dell’assessorato – è necessario stabilire un minimo di strategia di comunicazione di questi dati, strategia da proporre alla Regione che deciderà”.
Ad oggi Palazzo Santa Lucia, come riportato dal Corriere del Mezzogiorno, replica sul caso Sebiorec affermando che “non esistono casi di concentrazioni tali da determinare livelli di allarme sanitario. La Regione ha commissionato all’Istituto Superiore della Sanità lo studio epidemiologico e di biomonitoraggio sui livelli di accumulo di contaminanti organici e di alcuni metalli pesanti presenti nel sangue e nel latte materno in gruppi di popolazione in alcuni comuni delle province di Napoli e Caserta”. I risultati di tale studio, per quel che riguarda le “diossine”, “se confrontati a quelli condotti nell’ultimo decennio su vari gruppi di popolazione nazionali ed extranazionali, rientrano nella normalità. Anche i dati relativi ai livelli di arsenico, cadmio, mercurio e piombo, rilevati nel sangue della popolazione generale residente nelle aree prese in considerazione in questo studio, sono in linea con le concentrazioni riportate nella letteratura internazionale”.
“Un allarme provocato esclusivamente dalla Regione Campania che inspiegabilmente non ha reso noti i risultati delle analisi pur conoscendoli molto bene – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori -. Promesse fatte al vento, cittadini presi in giro, una chiusura totale dell’ente alla comunicazione pubblica. Ci chiediamo quali siano le motivazioni latenti che hanno causato questo assurdo silenzio e non hanno permesso, a detta dei responsabili regionali, la formazione di una strategia comunicativa adatta. Da tantissimo tempo napoletani e casertani si stanno battendo per far venire fuori la verità sulla nocività dei nostri territori dovuta ai rifiuti tossici. Eppure le tante proteste e manifestazioni sono sempre rimaste inascoltate – spiega Pisani -. Adesso pretendiamo nuove analisi per far luce sulla vicenda. In ballo c’è la salute dei cittadini che dovrebbe essere l’interesse primario di un’istituzione ed invece finora nessuno ha realmente agito per i campani ma solo per interessi propri!”
“Inoltre si è appena appreso – conclude Pisani – che la vecchia discarica di Pianura oltre a ricevere rifiuti speciali e pericolosi dalla Campania, dal 1987 al 1996 ha contenuto anche gli sversamenti velenosi provenienti da tutta Italia. Chiediamo nuovi rilevamenti e nuovi test pubblici!”
calma spero che le cose cambino