Canone Rai, la Corte Europea si esprime: sì al blocco del televisore
La Corte europea dei Diritti dell’Uomo ha respinto il ricorso di un uomo che si era visto entrare in casa la Guardia di Finanza che gli aveva sigillato il televisore per il fatto che non aveva pagato il canone Rai. L’uomo, Antonio Faccio,
62 anni, vicentino, aveva fatto ricorso appellandosi agli articoli 1 (protezione della proprieta’ privata), 8
(liberta’ di espressione e, quindi, diritto all’informazione) e 10
(violazione della vita familiare, per l’ispezione della polizia
tributaria in casa propria) della Convenzione europea.
Faccio contestava i sigilli al televisore in quanto privato del diritto all’informazione. L’utente aveva chiesto all’Ufficio registro la
risoluzione dell’abbonamento Rai nel dicembre 1999. Dopo quattro anni la Guardia di
Finanza si era recata nella sua abitazione per imballare il televisore e
renderlo inutilizzabile.
La corte di Strasburgo ha stabilito che l’intervento della Guardia di Finanza né negava all’utente il diritto di informazione né invadeva la vita privata di quest’ultimo poiché l’atto è del tutto legittimo (in base all’art. 10 del regio
decreto n. 246 del 21 febbraio 1938).