Caos aerei, nuovo stop voli fino a domani: cieli italiani aperti solo due ore, poi la beffa
ROMA
Nuovo stop dopo 2 ore di apertura. A causa di un peggioramento
Enac: domani ancora rischio chiusura. Se le previsioni
«Secondo le previsioni attuali non abbiamo possibilità di riaprire
Ue: priorità è riprendere voli. La priorità al momento è
Fiumicino, riapertura temporanea e ancora disagi. All’aeroporto
Voli ripartiti a Malpensa. È stato un aereo della compagnia Air
I tre voli Alitalia da Tokyo (due per Roma e uno per Milano) hanno ripreso la piena operatività,
Come a Fiumicino e Malpensa, anche negli altri scali italiani c’è stata una “falsa partenza”.
In Europa confusione tra scali aperti e spazi aerei chiusi. La
In Spagna tutto aperto. La Spagna, i cui aeroporti sono tutti
In volo solo il 30% traffico. Eurocontrol, l’ente europeo per la
La “no fly zone”. Al momento, la maggior parte del traffico
British Airways e Air France: voli di prova, nesusn problema. Un
Almunia: aiuti come dopo l11 settembre. La Commissione europea,
(19 aprile) – Apertura a singhiozzo per lo spazio aereo italiano. Dopo
il via libera alle 7, appena due ore dopo l’Enac ha decretato un altro
stop. Al caos di questi giorni si aggiunge altra confusione e la beffa
di chi era in attesa di imbarcarsi. Dopo un’altra giornata nera, quella
di domenica la quarta e la peggiore che ha visto la paralisi quasi
totale del trasporto aereo europeo, quella di oggi doveva segnare la
ripresa con almeno metà dei voli assicurati. Lo spazio aereo italiano,
così come era stato comunicato dall’Enac, aveva ripreso le operazioni
di volo alle 7 ma poi è arrivato un nuovo stop alle 9.
registrato nel corso della notte dal Bollettino MetOffice sul movimento
delle ceneri trasportate dall’eruzione del vulcano islandese
Eyjafjallajvkull, l’Enac ha disposto nuovamente e con urgenza la
chiusura dello spazio aereo del Nord Italia, da quota 0 a quota 22.000
piedi, dalle 9 antimeridiane odierne alle 8 antimeridiane (ora
italiana) di domani martedì 20 aprile. Il provvedimento, afferma l’Enac
in una nota, analogamente a quanto disposto dalle altre autorità
dell’aviazione civile dei partner europei, è stato assunto in base alle
norme internazionali vigenti per la sicurezza del trasporto aereo e
delle più recenti disposizioni aeronautiche adottate per fronteggiare
l’emergenza determinata dall’attività vulcanica in Islanda.
resteranno quelle attuali neanche domani sarà possibile volare sul nord
Italia e dunque gli aeroporti resteranno chiusi. Lo ha detto il
direttore generale dell’Enac, Alesessio Quaranta, nel corso del
comitato operativo della Protezione Civile, convocato per fare il punto
della situazione dopo i disagi provocati al trasporto aereo
dall’eruzione del vulcano islandese. Una decisione definitiva per
quanto riguarda la giornata di domani verrà presa comunque nella serata
di oggi.
– dice Quaranta – ma entro le 21 di oggi avremo notizie più dettagliate
e valuteremo il da farsi, comunicando tempestivamente tutte le
informazioni necessarie». A chi gli chiedeva se le misure fossero
eccessive, anche in relazione alle polemiche sorte sulle valutazioni
effettuate dalle autorità londinesi, Quaranta ha risposto sottolineando
che «di fronte alla garanzia di sicurezza dei passeggeri tutto passa in
secondo piano». «Tutti i Paesi europei – ha aggiunto – hanno adottato i
provvedimenti sulla base dei bollettini provenienti dal Met Office di
Londra. Lo ha fatto la Francia, la Germania, e lo abbiamo fatto anche
noi».
«riprendere i voli tenendo conto della sicurezza dei passeggeri», per
affrontare l’impatto economico «superiore a quello dell’11/9». Lo ha
detto il commissario ai trasporti, Sim Kallas. Finora, ha spiegato
Kallas, «tutte le decisioni sono state prese con un approccio europeo
basato su una valutazione scientifica di esperti indipendenti».
«Bisogna tener conto delle conseguenze economiche ma non si può
risolvere i problemi in un clima di panico», ha detto il commissario
che stamane ha incontrato i rappresentanti delle compagnie aeree e
degli aeroporti.
di Fiumicino la macchina operativa per i voli diretti nel nord Italia
si era rimessa in moto all’alba. Tra i primi voli che sono decollati
quelli per Linate, Genova e Venezia. Chiuso di nuovo lo scalo romano
alle 9 tra le proteste dei passeggeri in attesa.
One diretto a Catania il primo volo partito, alle 7.10, dall’aeroporto
di Milano Malpensa subito dopo la riapertura dello spazio aereo. Poi
via via sono decollati altri aerei, per Napoli, Palermo e Bari e un
volo Alitalia per Il Cairo. Allo scalo milanese di Linate, invece, è
stato sempre un aereo per Catania a decollare alle 7.10, ma in questo
caso con livrea Alitalia, dando il via alla riapertura dei collegamenti
aerei. Alle 9 è arrivata la beffa del nuovo stop ai voli. Alla
richiusura dello spazio aereo nel nord Italia l’aeroporto
internazionale di Milano Malpensa era affollato di migliaia di
passeggeri convinti di poter partire nella giornata di oggi.
dopo il blocco del weekend, seguendo la rotta sud (quella che passa
sopra l’India) invece di quella tradizionale, più breve, che attraversa
la Siberia. È la soluzione adottata per evitare la nube di cenere
vulcanica islandese che sta investendo la Russia. L’arrivo in Italia
degli aerei, riferiscono dagli uffici di Tokyo della compagnia, è
atteso ovviamente con ritardo.
A Genova, prima del nuovo stop erano già partiti in tutto cinque aerei,
quattro per Roma e uno diretto a Napoli e ne sono arrivati due, uno
dalla capitale e uno dal capoluogo campano. Un unico volo è partito
stamani da Bolzano nella breve finestra di riapertura dello spazio
aereo. Poco dopo le 6.35 è decollato un volo Air Alps per Roma. Una
volta che l’aeromobile è giunto a Fiumicino e imbarcati i passeggeri
per il ritorno a Bolzano, ai piloti è stata comunicata la nuova
chiusura dello spazio aereo. Il velivolo è andato a Innsbruck in
Austria. Prima del nuovo stop deciso dalle ore 9 di stamane, dallo
scalo di Ancona sono partiti soltanto un aereo Alitalia vuoto (era
arrivato ad Ancona venerdì), diretto a Roma Fiumicino, e un volo cargo.
Svezia ha riaperto oggi l’aeroporto Arlanda di Stoccolma per i voli a
nord e ovest della capitale, rimasto chiuso a causa delle ceneri
sprigionatesi dall’eruzione in Islanda. Lo hanno annunciato fonti
dell’aeroporto. Parziale riavvio del trasporto aereo in Romania e in
Finlandia. In Romania sono riaperti dalle 9 locali (le 8 ora italiana)
gli aeroporti occidentali di Timisoara e di Arad. In Finlandia gli
scali riapriranno dalle 12 alle 18 locali (11-17 in Italia) gli scali
di Turku e di Tampere, fa sapere l’operatore aeroportuale Finavia. Il
Belgio ha deciso di prorogare fino alle 20 la chiusura del proprio
spazio aereo per la presenza delle ceneri dal vulcano islandese. Lo
spazio aereo della Germania resterà chiuso fino alle 20.
aperti oggi, ha annunciato di avere accettato la richiesta del Regno
Unito di agevolare il ritorno sul continente dei cittadini britannici
rimasti bloccati in particolare negli Usa dalla chiusura dello spazio
aereo europeo a causa della nube vulcanica. «Lavoriamo da questa
mattina per agevolare il rientro dal Nord America di 70mila residenti
nel Regno Unito» ha detto il ministro dei trasporti e delle
infrastrutture Josè Blanco. «Daremo tutte le autorizzazioni di traffico
aereo che la Spagna è in grado di assorbire» ha aggiunto.
sicurezza dell’aviazione civile, non prevede miglioramenti per il
traffico aereo nella giornata odierna: secondo l’ultimo aggiornamento,
Eurocontrol attende nello spazio aereo europeo tra gli 8.000-9000 voli
rispetto ai 28.126 previsti, con un calo del 70%.
civile aereo continua ad essere bloccato: la no-fly zone include –
riferisce Eurocontrol – Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia,
Finlandia, Germania, Ungheria, Irlanda, Olanda, nord dell’Italia,
Polonia, Romania, Slovenia, Svizzera, parte dell’Ucraina e Gran
Bretagna. «In alcune di queste zone lo spazio aereo più alto è reso
disponibile, secondo quanto osservato e le previsioni sulla possibilità
di contaminazione delle polveri» sprigionate dall’eruzione del vulcano
in Islanda. «Ma, è difficile – precisa l’ente europeo – accedere allo
spazio aereo in quanto nella maggior dei casi l’area che circonda
questi spazi non è disponibile per i voli». Il 30% dei voli previsto
oggi – riferisce Eurocontrol – «rappresenta il 50% del totale dell’area
continentale. Il sud Europa, incluso Portogallo, Spagna, parti di
Italia e Francia, l’area dei Balcani, Bulgaria, Grecia e Turchia, così
come parti dell’Europa del nord (Norvegia e parti della Svezia) sono al
momento aperti al traffico civile».
portavoce della compagnia aerea britannica British Airways ha reso noto
ieri sera che un volo di prova effettuato nel tardo pomeriggio da uno
dei suoi velivoli non ha incontrato difficoltà attraversando la nuvola
di cenere del vulcano islandese che paralizza il traffico aereo
europeo. Un Boeing 747 della compagnia era decollato dall’aeroporto
londinese di Heatrow per studiare l’impatto sugli aerei delle ceneri
provenienti dal vulcano. Il quadrireattore, che aveva a bordo solo
cinque persone, è atterrato nel tardo pomeriggio a Cardiff, in Galles,
dopo un volo di circa tre ore sull’Oceano Atlantico. «Non è stata
riscontrata alcuna anomalia» durante il primo test effettuato dalla
compagnia Air France, con un Airbus A320 che è volato da Parigi a
Tolosa (sud-ovest), per verificare l’impatto sugli aerei della nuvola
di cenere proveniente dal vulcano islandese. Lo ha reso noto la stessa
compagnia aerea precisando che il volo «si è svolto in condizioni
normali».
date le «circostanze eccezionali», sta pensando di utilizzare gli
stessi strumenti di aiuto alle compagnie aeree che vennero usati
all’indomani dell’11 settembre 2001. Lo ha detto il commissario alla
concorrenza, Joequin Almunia. «Date le circostanze straordinarie,
pensiamo di reagire come reagimmo l’11 settembre. Quindi, se gli stati
membri decideranno di aiutare le compagnie tramite aiuti di stato,
faremo in modo di renderlo possibile», ha detto Almunia a Bruxelles
parlando a un dibattito organizzato da European Policy Centre.