Capitali scudati, “difficile applicare la tassa”. Stop a pagamenti cash oltre i 500 euro
Il Tesoro ufficializza quello che Confindustria ed altri istituti di
ricerca avevano annunciato: il 2012 sarà un anno di recessione, con un
calo del Pil dello 0,5%, che salirà l’anno successivo a un modesto 0,3%.
Dati che rendono più drammatico l’impatto della manovra su famiglie e
fasce sociali più deboli. E allora, per addolcirla, si ragiona su misure
come il raddoppio del prelievo sui capitali scudati e risorse dalle
frequenze tv. Ma contro l’asta delle frequenze si
esprime Silvio Berlusconi: “Andrebbe deserta”. Tra le novità della
manovra c’è anche quella che riguarda l’erogazione per le pensioni
superiori i 500 euro pagate da amministrazioni pubbliche e per stipendi e
compensi pubblici: d’ora in poi non possono essere più pagate in
contanti, ma serviranno strumenti di pagamento elettronico, di banche o
poste. È una delle norme della manovra sul tetto di 1.000 euro ai
pagamenti cash. Nascono dubbi sull’applicazione dell’una tantum sui
capitali scudati. L’imposta “potrebbe non trovare applicazione sul
complesso dei capitali già emersi” visto che il contribuente potrebbe
avere investito in altre attività o potrebbe avere “spostato la sua
posizione presso un altro intermediario”, sostengono i tecnici della
Camera.
Tassa difficile da applicare. “L’applicazione dell’imposta straordinaria – si legge nel dossier dei tecnici potrebbe non trovare applicazione sul complesso dei capitali già
emersi”. Ciò potrebbe verificarsi “nel caso in cui il contribuente
scudato ha investito i capitali emersi in altre attività finanziarie, o
ha spostato la sua posizione presso un altro intermediario. In
quest’ultimo caso – prosegue il dossier – in cui il vecchio
intermediario non ha la provvista e il nuovo non ha la dichiarazione
riservata (dei capitali regolarizzati) non appare chiaro quale debba
essere il sostituto di imposta”. Il Servizio studi di Montecitorio fa
poi un altro appunto riferito alla previsione che obbliga gli
intermediari a segnalare all’Agenzia delle entrate i contribuenti sui
quali non è stata applicata l’imposta a causa della cessazione del
rapporto di deposito o per non aver ricevuto la provvista. A questo
proposito i tecnici della Camera sottolineano la necessità di acquisire
chiarimenti sulla compatibilità della segnalazione all’Agenzia con la
garanzia di anonimato dei titolari di capitali scudati. Viene infine
segnalato dai tecnici della Camera il fatto che l’imposta sui capitali
scudati avrebbe il carattere di una tantum. “Andrebbe acquisito –
concludono – un chiarimento dal governo sui possibili effetti in termini
di indebitamento netto strutturale”.
dai lavori della Commissione Bilancio della Camera emergono come
esigenze prioritarie nell’ambito delle possibili, e poche, correzioni,
l’ampliamento della platea dei pensionati da salvare dal blocco
dell’adeguamento degli assegni all’inflazione e un alleggerimento
dell’imposizione sulla prima casa, o con l’aumento della franchigia,
oggi fissata a 200 euro per la casa di abitazione, o con un rinvio
dell’applicazione dell’Imu-Ici sulla prima casa di un anno. Per il
prelievo sui capitali scudati è possibile quantificare agevolmente le
risorse aggiuntive: ora la misura dà un gettito di poco più di 1
miliardo di euro nel 2012 e 1 miliardo nel 2013 (è previsto infatti che
il pagamento dell’una tantum avvenga in due rate). Con un raddoppio,
dall’1,5% al 3%, si avrebbero altri 2 miliardi di euro. Più difficile,
al momento, invece quantificare le risorse che potrebbero arrivare
dall’asta frequenze tv, che riassegna quelle liberate con il passaggio
dall’analogico al digitale.
Stop ai contanti sopra i 500 euro. La norma, inserita alla lettera C
del secondo comma dell’articolo 12, prevede che “lo stipendio, la
pensione, i compensi comunque corrisposti dalla pubblica amministrazione
centrale e locale e dai loro enti, in via continuativa a prestatori
d’opera e ogni altro tipo di emolumento a chiunque destinato, di importo
superiore a cinquecento euro, debbono essere erogati con strumenti
diversi dal denaro contante, ovvero mediante l’utilizzo di strumenti di
pagamento elettronici bancari o postali, ivi comprese le carte di
pagamento prepagate”. La norma stabilisce comunque che “il limite di
importo di cui al periodo precedente può essere modificato con decreto
del ministero dell’Economia e delle finanze”.
cambiare le regole in corsa L’Italia non si smentisce mai. Fare affidamento sulle sue leggi è un comportamento da deficienti. Ne è prova la ri.tassazione dei capitali scudati. E anche il rifiuto di Monti e Giarda di aderire alla tassazione dei capitali ancora illegalmente in Svizzera. Meglio derubare quanti si sono fidati dell’Italia, e lasciare in pace i furbi. E gli italioti, popolo di evasori fiscali, si scaglia contro gli scudati, additandoli come spregevoli. Da che pulpito!!!! E resta da vedere se i capitali rientrati sono veramente in mano agli evasori, o invece a chi ha compiuto qualche piccola irregolarità, come la dimenticanza di inserire soldi e immobili all’estero nel quadro RW della dichiarazione dei redditi.