Carceri affollate, secondi solo alla Serbia. In Italia un suicidio ogni cinque giorni
Triste primato per l’Italia, che vede le sue carceri tra le più affollate d’Europa. Con 67.428 detenuti stipati in 45.817 posti, il nostro Paese presenta un tasso di sovraffollamento di 147 detenuti ogni 100 posti. Al primo settembre 2009, data dell’ultima rivelazione ufficiale del Consiglio d’Europa, il tasso di sovraffollamento era analogo (148,2%) e rappresentava un record assoluto nel Vecchio Continente, superato solo dalla Serbia (157,9%). In Francia il tasso era del 123,3%, in Germania del 92%, in Spagna del 141%, nel Regno Unito del 98,6%, mentre la media europea si attestava al 98,4%.
A scattare la fotografia, che getta non poche ombre sul sistema penitenziario del nostro Paese, è l’VIII Rapporto nazionale sulle condizioni di detenzione di Antigone onlus, presentato oggi a Roma. Al primo settembre 2009 l’Italia aveva 106,6 detenuti ogni 100 mila abitanti (oggi sono 111,4). In Francia il numero scendeva a 103,1 su 100 mila, in Germania si attestava a 89,3, in Spagna saliva a 167,5, nel Regno Unito era a 150,5. Eppure, stando al Rapporto ‘Prigioni malate’ che riporta dati Eurostat, i tassi di criminalità in Italia sono piuttosto bassi, con 4.545 reati registrati ogni 100 mila abitanti. Dati leggermente superiori in Spagna e Francia, rispettivamente con 5.147 e 5.559 reati registrati per 100 mila abitanti, mentre Germania e Regno Unito presentano tassi di criminalità decisamente più elevati, con 8.481 e 7.436 reati registrati per 100 mila abitanti.
Ma sono anche altre le anomalie italiane emerse dal confronto con diverse realtà europee. Mentre in Francia al primo settembre 2009 non aveva una sentenza definitiva il 23,5% dei detenuti, in Germania il 16,2%, in Spagna il 20,8% e nel Regno Unito il 16,7%, in Italia questa percentuale schizzava al 50,7%.
Altro dato che rende uniche nel Vecchio Continente le nostre carceri è la percentuale di persone condannate per reati previsti dalla legge sulle droghe. Se al primo settembre 2009 tra i definitivi in Francia questa percentuale era del 14,5%, in Germania del 15,1%, in Spagna del 26,2%, nel Regno Unito del 15,4%, da noi la percentuale si attestava a ben il 36,9%. A dimostrazione dell'”impatto fortissimo che il giro di vite sulle droghe – sottolinea Patrizio Gonnella, presidente di Antigone onlus – ha avuto sul sistema penitenziario”.
Italia fanalino di coda, inoltre, sull’applicazione di misure alternative al carcere. Se nel corso del 2009 hanno iniziato a scontare questo tipo di misure 123.349 persone in Francia, quasi 120 mila in Germania, 111.994 in Spagna e ben 197.101 persone nelle solo Inghilterra e Galles, in Italia le misure alternative alla detenzione sono diventate realtà solo per 13.383 persone.
Non solo. Un detenuto ogni 5 giorni si toglie la vita nelle carceri italiane. Nei penitenziari della Penisola si suicida circa un recluso ogni mille, rispetto ai dati nazionali che registrano fra la popolazione un suicidio ogni ventimila persone. Dall’inizio del 2011 al 25 ottobre scorso, mostra il Rapporto ‘Prigioni malate’, si contano 154 morti dietro le sbarre, di cui 53 per suicidio. A questi si aggiunge il detenuto che si è tolto la vita ieri a Livorno, a sole 48 ore dalla libertà.
“Penso – ipotizza Franco Ionta, Capo del Dipartimento di amministrazione penitenziaria, a proposito di questo episodio – che abbia avuto timore di uscire perché forse non aveva possibilità di accoglienza nella società. Altrimenti – aggiunge – è impensabile commettere un atto così drammatico a poche ore dalla fine della pena. Ogni suicidio – ribadisce infine a più riprese – è una sconfitta per il sistema”.