Careca e Alemao con Maradona contro Equitalia: “Testimonieremo per Diego”
La vicenda Diego Armando Maradona ed il suo pseudo debito milionario con il fisco italiano giunge ad una ulteriore fase di chiarificazione e verità di giustizia!
Arrivano infatti inaspettate sul sito www.calciomercato.napoli.it le dichiarazioni di due grandi campioni del calcio ed ex del Napoli come Careca ed Alemao, vittime come Diego della stessa ipotesi sbagliata del fisco, che spontaneamente hanno manifestato la volontà di testimoniare quella verità che, scandalosamente, Equitalia non vuole ammettere continuando a perseguitare il campione argentino anche anche nella sfera personale.
Le due stelle del calcio brasiliano, all’epoca dei fatti che coinvolgono anche il malcapitato Maradona, riuscirono a sconfiggere il fisco presentando quel ricorso e vincendolo, come di fatto vinse anche il Pibe de Oro che non ha mai potuto istruire la sua difesa per mancata notifica atti in Argentina.
Infatti sia Careca che Alemao, smentendo anche ultime dichiarazioni di Ferlaino, avevano ricevuto le cartelle Equitalia per le quali avevano presentato regolare ricorso; Diego Armando Maradona invece non ha mai ricevuto quella richiesta economica dal fisco, raccontano i due coobbligati, quindi non si è mai potuto difendere in tal senso da un accusa infondata come dichiarato da tutti i giudici.
Proprio in questo senso sia Careca che Alemao hanno deciso di testimoniare la verità dei fatti davanti ai giudici italiani. “Diego non è un evasore – sottolinea Careca – credo anzi che pochi abbiano pagato tante tasse come lui”. L’ex bomber brasiliano anzi rincara la dose: “Non è un ladro. A noi la giustizia tributaria italiana, come la procura ed il tribunale a Maradona, ha dato pienamente ragione, sia in secondo grado che in Cassazione. Tutti sanno quanto Maradona ha sofferto per questa situazione, soprattutto quando, di fronte alla famiglia, gli furono sequestrati gli orecchini e un Rolex”. A parlare poi è l’altro grande fuoriclasse carioca Alemao: “Quando io e Careca ricevemmo nella buca delle lettere la fatidica cartella esattoriale, eravamo ancora in Italia, giocatori del Napoli; Diego invece era già rientrato in Argentina. A lui il fisco italiano non ha mai fatto arrivare nulla, un vero peccato perché, se Diego fosse stato avvisato, avrebbe fatto senz’altro il nostro identico ricorso e lo avrebbe vinto, con tanto di scuse da parte del fisco italiano”.
“Una persecuzione che dura da troppo tempo – hanno chiosato l’avv. Angelo Pisani ed Angelo Scala, legali del campione argentino – e dopo queste ultime rivelazioni di campioni mondiali del calibro di Alemao e Careca che hanno vissuto quei tempi insieme a Maradona, per amore di verità e giustizia tutto deve essere rivisto, in maniera particolare la posizione di Equitalia che da sempre sta rappresentando, in relazione a questa vicenda, ingiustificato esempio di malagiustizia”. Pisani e Scala hanno poi concluso: “Maradona non è mai stato un evasore fiscale, addirittura suoi ex colleghi lo individuano come la persona più corretta dal punto di vista tributario. E’ incredibile che ci si sia accaniti così nei confronti di una persona che ha come sua unica responsabilità il fatto di non aver mai ricevuto l’accertamento che gli contestano poi dichiarato nullo dai giudici. Alla fine di questa vicenda le scuse non basteranno per ripagare decenni di infamia e persecuzione”.