CARO BENZINA – IN ITALIA TASSE RECORD RISPETTO ALLA MEDIA UE
Dopo l’Olanda, a detenere il poco invidiabile primato del caro benzina verde in Europa c’è l’Italia. E per il gasolio davanti a noi ci sono solo Regno Unito, Svezia e Malta. Colpa, dicono gli esperti, di una tassazione alle stelle, la nostra, che ha come effetto quello di mantenere altissimo il prezzo anche quando, come accade ormai da molti mesi, crolla il costo alla fonte. «Ancora una volta – commenta il presidente di www.noiconsumatori.it Angelo Pisani – gli italiani sono i più tartassati di Eurolandia, con ripercussioni gravissime sull’intero andamento dell’economia, pesantemente condizionata da fattori quali, in primis, il trasporto delle merci».
Secondo la classifica resa nota dal Centro Studi Promotor su dati della Commissione UE, nel Belpaese le accise ammontano a 0,97 euro per litro a fronte di una media europea pari a 0,74 euro. «All’inizio di marzo – chiariscono gli esperti di Promotor – il prezzo della benzina superava la media europea di 22,1 centesimi di cui 21,7 imputabili al Fisco e 0,4 al prezzo industriale. Ancora peggiore la situazione per il gasolio: il prezzo industriale ad inizio marzo era inferiore alla media europea del 2,7 centesimi, ma il prezzo alla pompa superava la media di 18,6 centesimi per colpa di un maggior carico fiscale di 21,3 centesimi».
Insomma, per ogni litro lo Stato incassa 0,97 euro a fronte di una media europea pari a 0,74 euro di imposte. «D’altra parte – viene aggiunto da Repubblica Affari & Finanza, che ha reso pubblici i dati lo scorso 19 aprile – non potrebbe essere diversamente, considerando che tra le accise ancora si pagano la guerra d’Etiopia, il Vajont e l’alluvione di Firenze».
Ma non è ancora finita, perché ad aprile gli indicatori fanno segnare la lenta ma costante crescita dei costi alla pompa. Il prezzo medio nella prima settimana del mese è stato di 1,426 euro per la benzina e di 1,233 per il gasolio. Eppure i due carburanti avevano toccato un minimo a fine febbraio, ma hanno ripreso a crescere in vista della Pasqua. «Gli italiani – conclude Pisani – non possono farsi alcuna illusione: basti pensare che dal 2008 ad oggi la tassazione sui carburanti è aumentata del 30%».