”L’aumento dei prezzi dei carburanti non dipende solo dall’aumento delle accise ma anche dai tassi di cambio, con un incremento dello stacco tra la media Ue e l’Italia di circa 3,5 centesimi. In più è sgradevole che questo avvenga in coincidenza con le vacanze estive”. Lo ha detto ieri il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, al termine dell’incontro con i petrolieri.
”Abbiamo deciso, di concerto con il ministro Romani, di convocare le compagnie petrolifere per manterere alta l’attenzione sui prezzi dei carburanti, in particolare nelle ultime settimane. Il differenziale dei prezzi dell’Italia con la media Ue è salito da 3,5 centesimi a 5 centesimi. Abbiamo chiesto alle compagnie petrolifere tempestività dell’adeguamento dei prezzi, non solo in salita, ma anche in discesa”.
“Oggi (ieri n.d.r.) – ha continuato Saglia – abbiamo convocato solo le compagnie petrolifere perché ci siamo occupati di prezzi, mentre da settembre ci confronteremo con tutti per avviare la riforma che porterà ad una crescita del 100% degli impianti self-service. Certo è stata una scelta dolorosa quella di aumentare le accise sui carburanti, ma sono in linea con la Francia, ma inferiori a Germania e Gran Bretagna. Solo in Spagna sono più basse”.
Saglia ha poi sottolineato, inoltre, “il prezzo della benzina in Italia, il 18 luglio scorso, ha toccato i 1.590 euro al litro, superiore di 1,27 centesimi rispetto alla settimana precedente:.’Con la riforma inserita nella manovra finanziaria – conclude – si può ragionevolmente arrivare alla chiusura di 6-8mila distributori di benzina. Quindi si può passare dagli attuali 24mila a 16-18mila: di questi 1.500 sono stati già individuati e sono i cosiddetti ‘incompatibili’ “
“Non siamo d’accordo con la decisine di tagliare gli impianti di carburante che va chiaramente a svantaggio dei consumatori – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione Noi Consumatori -. Riducendo i distributori si abbasserà di conseguenza anche la concorrenza nel settore ed i prezzi si ripercuoteranno nuovamente sui portafogli degli automobilisti italiani già alle prese con cifre stellari che continuano a salire in modo spregiudicato e senza giustificazione. Ad oggi – continua Pisani – la situazione è altamente preoccupante soprattutto in vista del grande esodo estivo che potrebbe rivelarsi come una vera e propria speculazione a danno dei cittadini. Siamo d’accordo e condividiamo insieme alle altre associazioni sulla necessità dell’immediato intervento della Magistratura affinché faccia chiarezza una volta e per tutte sui costi del carburante, rincarato in modo inspiegabile rispetto alle quotazioni del petrolio, e sulla rilevazioni di eventuali anomalie che danneggiano gravemente le finanze dei consumatori rendendo loro la vita impossibile”.