CARO TICKET – QUASI LA META’ DEGLI OVER 60 NON PUO’ PIU’ CURARSI
Solo l’ 11% di loro degli anziani può permettersi di dedicare dal 20 al 30% del proprio reddito alle spese sanitarie, mentre ben il 46% non riesce a destinarvi più del 10% di quanto ha in tasca. E ben il 34% degli italiani che hanno superato i 60 negli ultimi anni ha rinunciato a sottoporsi a visite specialistiche a causa del costo elevato del ticket. Il dato emerge dalla rilevazione effettuata da Confesercenti-Swg in occasione della Settimana della salute, partita oggi. Altro che salute! Le pretese del Sistema Sanitario Nazionale, sempre più vorace, crescono di anno in anno e, parallelamente, diminuisce l’aspettativa di vita media degli italiani. Con dati da brivido come al solito nel Mezzogiorno. In Campania, addirittura, secondo recenti statistiche si vive DUE ANNI IN MENO rispetto ai cittadini italiani delle altre regioni, «anche a causa del debito sanitario accumulato da questa regione – tuona il presidente di noiconsumatori.it Angelo Pisani – un “bottino” che per ora nessuno ha pagato, se non innocenti anziani, invalidi o minori, le categorie più deboli, sulla loro pelle».
C’è dunque ancora di peggio. Già, perché secondo il rapporto Osservasalute (Osservatorio sulla Salute delle Regioni dell’università Cattolica di Roma) presentato nei giorni scorsi a Roma, la media nazionale del 2015 rivela un’età massima di 80,1 anni per gli uomini e di 84,7 per le donne (Istat) contro i 78,3 e gli 82,9 dei campani. Praticamente quasi due anni di vita in meno per i maschi nostrani e circa due e mezzo per le femmine. E addio anche alla Campania terra prolifica e con la popolazione tra le più giovani d’Italia. Già, perché nel 2015 il tasso di fecondità totale è stato di 1,35 figli per donna, di poco inferiore all’1,39 nazionale. Vuol dire che siamo al di sotto del “livello di sostituzione” (2,1 figli) necessario a garantire il ricambio generazionale. Tutti dati che erano peraltro già stato segnalati da allarmanti comunicati dei medici di famiglia operanti nei quartieri più poveri del capoluogo partenopeo, e che oggi gli esperti di Osservasalute mettono in relazione proprio col drastico Piano di Rientro dal debito sanitario.
A fine 2015 Altroconsumo aveva rivelato peraltro che quattro italiani su dieci hanno difficoltà a saldare i conti per visite e prestazioni mediche. Per far fronte a questo, spesso e volentieri si innesca un circolo vizioso che finisce per peggiorare le condizioni di salute già precarie: meno ci curiamo, peggio staremo in futuro. Altro effetto collaterale dell’ insostenibilità delle cure mediche è il boom dei prestiti: per Altroconsumo il 13% degli italiani ha chiesto soldi alle banche o a un familiare per pagarsi le spese sanitarie: in media si parla di circa 3mila euro l’anno, che però il 43% delle persone si dichiara certa di non poter restituire.
Si vergognassero!!